Bordoni: “Le società partecipate di Osimo in condizioni di assoluta criticità”
La capogruppo in consiglio comunale delle Liste Civiche punta il dito su alcune realtà di servizio pubblico come Asso e Osimo Servizi.
OSIMO – “Occorre, quindi – dice l’esponente politico – ridisegnare una nuova proposta per la città proprio sul versante della gestione dei servizi di utilità pubblica ed in questo senso occorrono modelli organizzativi sostenibili”.
“Cosa sta succedendo nelle Società Partecipate?” La domanda, retorica, se la pone la capogruppo in consiglio comunale delle Liste Civiche Monica Bordoni e candidata alle prossime primarie del movimento , partendo da Asso. “E’ dedita alle attività di carattere sociale ma di fatto negli ultimi tempi è principalmente orientata ad organizzare feste o eventi per conto del Comune di Osimo, trascurando completamente i propri obiettivi primati. Se poi qualcuno avesse seguito meglio Auser – dice Bordoni – e accertato le modalità con le quali essa operava, sicuramente oggi questi poveri anziani non si sarebbero trovati in condizioni critiche, e la stessa Asso non sarebbe rimasta sguarnita del servizio di sicurezza davanti alle scuole e presso la mensa scolastica”.
“Lo stesso – prosegue Bordoni – vale per l’attenzione prestata alle scuole. Esemplare il caso del plesso del Girotondo dove sono 6 anni che si aspetta la sistemazione del cancello. I bambini non possono uscire nell’area antistante neppure per l’ora della ricreazione, salvo responsabilità che devono assumersi le stesse maestre, alla quale porgo solidarietà e sostegno. Non ci lascia indifferenti neppure la mancata manutenzione del verde in capo alla Osimo servizi, la pulizia delle caditoie, i servizi cimiteriali senza allacci della luce o la mancata derattizzazione e disinfestazione. Non meno rilevante è quanto deliberato nello scorso consiglio – continua Bordoni – ovvero la creazione di una NewCo costituita da Ecofon e Viva servizi. Questa operazione determinerà la fine annunciata del servizio osimano di igiene urbana, cosi come avvenuto per l’energia e per l’acqua. Il Comune di Osimo, in questo modo, infatti, rischia di non avere più la maggioranza del capitale e se oggi può decidere al 100% su questi aspetti, in futuro avrà margini di azioni molto minori. Il tutto, tradotto in soldoni, significa un aumento effettivo della tariffa della TARI”
“Occorre, quindi – riprende Bordoni – ridisegnare una nuova proposta per la città proprio sul versante della gestione dei servizi di utilità pubblica ed in questo senso occorrono modelli organizzativi sostenibili.
Queste imprese pubbliche – conclude Bordoni – per le condizioni di criticità in cui si trovano, palesano ormai limiti oggettivi per l’ottenimento di livelli massimi di efficienza. Limiti dì carattere patrimoniale che riducono la capacità d’investimento e di adeguata erogazione degli stessi servizi, limiti di carattere funzionale che le rendono inadeguate, limiti strutturali che rendono complessi i processi di sviluppo e d’innovazione, ridimensionando la competitività del territorio nel suo complesso”.