PARCO DEL CONERO/Progetto “Seeds and Bees” per la tutela delle api
Meeting nella sede del Parco del Conero. Zannini, Direttore: “Aiutiamo gli agricoltori a tutelare la biodiversità”
SIROLO – Si è tenuto nella sede dell’Ente Parco del Conero un incontro nell’ambito del progetto “Seed&Bees: Incrementare e migliorare gli habitat per gli impollinatori e la biodiversità attraverso la selezione di semi di piante autoctone”.
Il progetto è realizzato dall’Ente Parco del Conero in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, l’Istituto di Istruzione Superiore Vanvitelli Stracca Angelini, l’Associazione Arci ProPolis Aps.
Riguarda la protezione di un genere di insetto fondamentale come le api per la tutela della biodiversità ma anche la qualità ambientale perché il progetto si occupa della riqualificazione dell’habitat di questi impollinatori ma coinvolge anche la filiera di agricoltori, apicoltori, operatori del parco, comunità locale e studenti.
“L’intervento finanziato dalla Fondazione Cariverona – dice Marco Zannini, Direttore del Parco del Conero – riguarda il contrasto alla progressiva perdita di biodiversità e il mantenimento di ecosistemi ad elevato grado di naturalità”.
Il settore apistico in Italia denuncia una perdita di ricavi quantificabile in oltre 70 milioni di euro per il calo produttivo imputabile alla perdita di biodiversità degli habitat negli agrosistemi.
“Per questo – spiega Zannini – la parte formativa che portiamo avanti nei confronti degli agricoltori per preferire negli inerbimenti specie autoctone di piante che consentano miscugli di semi di specie non aliene è fondamentale per il presente e soprattutto per il futuro”.
Il progetto è coerente sia con gli obiettivi strategici dell’Agenda 2030 dell’Onu Life on Land che a livello nazionale e regionale per quanto concerne il PSR. In sintesi i risultati del progetto riguarderanno il miglioramento dei prati che determineranno un incremento delle popolazioni di impollinatori selvatici con benefici che si ripercuoteranno sull’ambiente naturale ma anche negli agroecosistemi stessi.