Lavori eseguiti male in via dell’Industria: il Comune ha dato l’incarico legale per la causa civile e ripristino dell’opera
Sarà il professionista anconetano Andrea Galvani a occuparsi del procedimento, la giunta ha così deliberato. Richiesto il ripristino dell’opera e il pagamento di quanto dovuto, più di 127 000 euro e spese tecniche.
OSIMO – La giunta comunale ha approvato la delibera che conferisce l’incarico legale per introdurre causa civile di risarcimento danni in relazione al rifacimento dell’asfalto di via Industria, nella zona di Osimo Stazione.
La strada, chiusa con ordinanza comunale del 17 marzo 2017, presenta fessurazioni e avvallamenti nel versante prospiciente via Sbrozzola, ma l’amministrazione comunale ritiene fondamentale riaprire tale incrocio per agevolare la viabilità della zona industriale sull’asse Osimo – Osimo Stazione.
Con delibera approvata oggi si dà incarico legale all’avvocato Andrea Galvani di Ancona per presentare la citazione in giudizio della Nuova Immobiliare Srl, nel frattempo subentrante all’allora ditta lottizzante che, nel 2003, stipulò convenzione con il Comune, con collaudo definitivo dell’opera di asfalto avvenuto con verbale solo nel 2009.
Dopo solleciti e diffidie ai quali non seguirono interventi da parte del privato, nel 2019 il Comune chiese un accertamento tecnico preventivo, svolto poi dal Ctu nominato dal tribunale di Ancona. Il consulente terzo, l’ingegner Corrado Beer, con perizia depositata a marzo 2020, ha accertato che le opere furono eseguite in difformità con la convenzione ed ha quantificato in 127.195 euro, oltre spese tecniche ed Iva, il costo per gli interventi di ripristino al fine di rendere la strada idonea al transito veicolare. In virtù di questo giudizio, il Comune ha cercato di intavolare trattative con la controparte per un accordo extragiudiziale che però non sono andate a buon fine e si vede dunque costretto ad adire le vie legali. Nel frattempo è intenzione dell’amministrazione comunale avviare i lavori di messa in sicurezza di via dell’Industria in esecuzione in danno, ovvero anticipando le somme necessarie (i 127.000) da richiedere poi indietro in sede di dibattimento civile.