La storia di Vittoria Nenni, figlia di Pietro, anconetana deportata ad Auschwitz è diventata un libro. Domani l’ incontro con l’autore
Un’altra vittima della scelleratezza nazosta racconta nel volume la sua brebe vita terminata a soli 28 anni nel campo di sterminio.
La figlia di Pietro Nenni, leader storico del Partito Socialista, si chiamava Vittoria ed era nata ad Ancona. Morì a 28 anni ad Auschwitz e proprio alla sua figura, in occasione della Giornata della Memoria 2024, è dedicato l’appuntamento di giovedì 25 gennaio quando, alle 17 nella Sala Consiglio della Facoltà di Economia a Villarey, sarà presentato il libro “Vittoria Nenni – N.31635 di Auschwitz”. L’evento, organizzato da Uil Marche in collaborazione con Uil Pari Opportunità Marche, si pone l’obiettivo di ricordare l’orrore e la violenza che invasero l’Europa abbattendosi sui “diversi” e di farlo dialogando con l’autore del libro Antonio Tedesco, attraverso la breve vita di Vittoria, donna coraggiosa, altruista e vocata al bene, ma anche quella della sua famiglia e del turbolento periodo storico compreso tra la I e la II guerra mondiale.
“Attraverso la figura di Vittoria vogliamo celebrare chi ha deciso di non restare indifferente ma ha fatto una scelta che ha pagato con la vita. Ed è questo il punto: riscoprire il valore della “scelta” contro la logica dell’indifferenza” spiega la segretaria generale della Uil Marche, Claudia Mazzucchelli. Ancona, città dove è anche presente una “Pietra d’Inciampo” di fronte alla casa natale in via Fornaci, la ricorderà grazie all’evento organizzato dalla Uil e moderato da Alessia Ciaffi, coordinatrice regionale della Uil Pari Opportunità. Dopo i saluti dell’assessore alle Pari Opportunità del Comune di Ancona, Orlanda Latini, l’incontro con l’autore sarà anticipato dall’intervento di Roberto Giulianelli, professore ordinario di Storia Economica presso l’Università Politecnica delle Marche. A lui il compito di raccontare come era “Nascere ad Ancona durante la Grande Guerra”.