Osimana, Labriola attacca gli scarpini al chiodo. «Non vedo l’ora di tuffarmi in una nuova
Contro l’Urbino non si è chiuso soltanto il campionato dei giallorossi. L’Osimana saluta infatti Claudio Labriola, che contro gli urbinati ha giocato la sua ultima partita da calciatore. Ma non certo l’ultima da membro della famiglia “senza testa”.
OSIMO – «Negli ultimi mesi, non avevo pensato molto a questo giorno, alla fine di questo percorso durato più di vent’anni» confessa. Poi «sabato, grazie alla Società, c’è stata questa clip che racchiudeva i momenti più belli passati all’Osimana e lì l’emozione ha cominciato a farsi sentire» racconta. Per poi esplodere domenica, in campo. «L’epilogo finale, con la bellissima lettera del capitano e del gruppo» ricorda Labriola. Che li ringrazia per il «rapporto sincero di amicizia che abbiamo costruito negli anni». «Abbiamo chiuso bene, con la vittoria della Coppa e tanti ragazzi giovani che hanno potuto giocare in prima squadra» racconta dell’ultimo anno in giallorosso. Guardando al passato, «ricordo la vittoria della Promozione con una bellissima cavalcata, i tifosi esultanti dopo l’ultimo match a Passatempo che ha sancito il nostro ritorno in Eccellenza». E ancora: «la passata stagione, quando il sogno play-off è sfumato per gli scontri diretti». «Ricordo il gol al 90’ del derby, coi ragazzi che esultavano come l’avessero fatto loro». Quindi arriviamo alla stagione attuale. «Cosa ricordo? La Coppa Italia d’Eccellenza Marche, un trofeo storico ed un’emozione bellissima» dice Labriola prima di appendere gli scarpini al chiodo. Ma di lasciare l’Osimana proprio non se ne parla. «Sarebbe impossibile pensare a qualcosa di diverso, Osimo è il posto dove ho sempre immaginato di chiudere la mia carriera da calciatore, farlo qui era quello che desideravo» spiega. Merito di una piazza agguerrita e di una «società ambiziosa». «Si chiude un percorso ma non vedo l’ora di tuffarmi in una nuova avventura» sottolinea. «Il messaggio che lascio ai nuovi ragazzi? Divertitevi. Poi abbiate un obiettivo da raggiungere, nel rispetto dei compagni e degli avversari. Alla base di tutto questo c’è il sacrificio ma se ci sono questi elementi ci sono le basi per un’ottima carriera» conclude Labriola.
Antonio Pio Guerra
Ufficio Stampa USD Osimana