Birrai non ci si improvvisa
ANCONA – Si legge sulla prima pagina del regolamento del marchio Birra Agricola “Disciplinare di filiera della birra garantita e commercializzata a marchio collettivo”, la data è quella del settembre 2011.Un consistente volume con norme, schede di adesione ma soprattutto regole e parametri indispensabili perché il socio si adegui scrupolosamente, strettamente, ai dettami di quanto scritto.
ANCONA – Si legge sulla prima pagina del regolamento del marchio Birra Agricola “Disciplinare di filiera della birra garantita e commercializzata a marchio collettivo”, la data è quella del settembre 2011. Un consistente volume con norme, schede di adesione ma soprattutto regole e parametri indispensabili perché il socio si adegui scrupolosamente, strettamente, ai dettami di quanto scritto.Un disciplinare restrittivo, ma necessario a garantire che il prodotto dei soci mantenga quei requisiti di qualità, pregio e carattere.“La birra è viva – conferma il presidente del marchio Birra Agricola Italiana Emilio Landi – necessita di accorgimenti, abbiamo volutamente posto alcune condizioni dalla quali non è possibile sconfinare, anche nel caso della birra alla spina”. Vediamo quali sono le caratteristiche indispensabili che la birra deve avere per ottenere il marchio Birra Agricola. La birra deve essere cruda, non pastorizzata e non totalmente filtrata, tra gli ingredienti ammessi per la sua produzione l’ acqua, il malto di cereali o riso, lievito e luppolo. Possibile anche l’aromatizzazione solo con prodotti derivanti dal territorio dove risiede l’azienda agricola produttrice di birra. Seguono i punti ai quali l’agricoltore – birraio deve attenersi. Punti squisitamente tecnici ai quali per nessuna ragione si può derogare, pena perdere il marchio di qualità La normativa è stata voluta proprio per garantire non solo il prodotto finale ma per dare senso e ragione all’intera filiera che in questo modo viene tutelata e anche garantita nella qualità. Prescrizioni precise anche in termini di produzione dell’orzo e di altri cereali, controlli, maltazione, tempi, analisi di laboratorio, professionalità del personale addetto. Tutte le fasi del prodotto sono ricondotte al disciplinare, fino al momento della sua commercializzazione. Una garanzia che va a vantaggio del consumatore, certo di potere ritrovare anche nell’etichetta la tracciabilità del prodotto, ma va anche a beneficio del consorzio, del marchio, a protezione di prodotto. Ora chi fa birra agricola sa di avere come compagni di questa affascinante avventura coltivatori di provata adesione alle regole.