Giulio Ciccone si aggiudica il 27° Trofeo Rigoberto Lamonica
OSIMO – Non poteva esserci finale migliore per la 27° edizione del Trofeo Rigoberto Lamonica, la classica nazionale per Elite e Under 23, che si svolge ogni anno ad Osimo il 18 settembre in occasione della festività patronale di San Giuseppe da Copertino. Arrivo da brivido con la vittoria dell’abruzzese del Team Colpack Giulio Ciccone, già vincitore quest’anno a Boscochiesanuova, 6° Al Giro della Valle d’Aosta e 5° a Capodarco.
Non poteva esserci finale migliore per la 27° edizione del Trofeo Rigoberto Lamonica, la classica nazionale per Elite e Under 23, che si svolge ogni anno ad Osimo il 18 settembre in occasione della festività patronale di San Giuseppe da Copertino. Arrivo da brivido con la vittoria dell’abruzzese del Team Colpack Giulio Ciccone, già vincitore quest’anno a Boscochiesanuova, 6° Al Giro della Valle d’Aosta e 5° a Capodarco. Insomma un atleta di tutto rispetto che vedrà schiudersi le porte del professionismo nel 2016, ha già in tasca l’accordo con la Bardiani CSF. Chi vince il Lamonica non a caso riesce poi a raggiungere questo ambito traguardo e a dire la sua anche tra i pro come Popovych vincitore nel 2001 e maglia iridata nel giro di pochi mesi. Ciccone lanciato in volata dal compagno Ravasi ha saputo mettere a frutto la strategia preparata a tavolino dal ds Antonio Bevilacqua, vincendo di una ruota su Devid Tintori del Gragnano Sporting Club e Luca Sterbini del Team Pala Fenice. Quest’ultimo ha ricevuto anche il premio di atleta più combattivo intitolato alla memoria di Paolo Piazzini. La grande firma del ciclismo italiano avrebbe speso senz’altro parole lusinghiere per la gara di quest’anno che si è caratterizzata per una fuga partita sin dalle prime battute. Inizialmente sono 16 i ciclisti che tentano l’allungo con il gruppo che lascia fare, anche perché tra i battistrada ci sono gli uomini della Colpack e della Pala Fenice del ds Olivano Locatelli. Particolarmente attivi sono i fratelli Sterbini, specie Luca. E’ proprio quest’ultimo a scattare per primo e a dare il via alla fuga a 5 con il compagno Ravasi, Ciccone, Tintori ed il campione nazionale moldavo Raileanu della Bibanese. I battistrada riescono subito a guadagnare secondi preziosi sul gruppo fino al massimo vantaggio di 1 minuto e 40 secondi quando mancano appena 3 giri al termine. Gli unici smaniosi di riprendere i fuggitivi sono gli atleti della squadra lombarda della M.I. impianti ed il sempre combattivo Paolo Totò portacolori della formazione marchigiana del Velo Club Senigallia. Donesana della M.I. impianti detta l’andatura, ha così tanta voglia di recuperare che si cimenta in un vero inseguimento. Va subito a riprenderlo Fausto Masnada della Colpack per stemperare ogni velleità. Dalle ammiraglie si capisce ormai che la squadra di Bevilacqua vuole centrare il bis dopo la vittoria lo scorso anno di Paolo Colonna. A due giri al termine tentano il ricongiungimento Paolo Totò inseguito a ruota da Orrico della Colpack, poi Simone Sannino della Pala Fenice inseguito da Manuel Senni della Colpack. In pratica i bergamaschi marcano a uomo e così il gruppo alza bandiera bianca anche perché il percorso osimano è altamente selettivo, in particolare il circuito finale di 13 km da ripetere ben 6 volte, con la salita che collega la frazione di Campocavallo al centro storico. A decretare il vincitore sarà quindi il falsopiano di via 5 Torri. Ai 300 metri finali scatta Edward Ravasi che apre la strada al compagno Ciccone che si libera di Sterbini e Raileanu, quest’ultimi avrebbero meritato di più che il terzo e quarto post,o specie Sterbini con già all’attivo due vittorie stagionali ed il secondo posto al Trofeo Matteotti per dilettanti. Il fratello Simone invece si aggiudica la volata del gruppo conquistando la sesta posizione. Il Trofeo Lamonica ha raccolto il massimo dei successi anche per la presenza di un foltissimo pubblico e questo può dare senz’altro grande soddisfazione ai bravissimi organizzatori del C.C. Campocavallo – F.N. Mengoni, guidati da Giorgio Antonelli, Piero Agostinelli e Pietro Pagliarecci, oltre che al Comune di Osimo, che ha patrocinato la manifestazione, e alla Lega del Filo D’Oro, che ha offerto il suo apprezzabile contributo e che quest’anno festeggia il suo cinquantesimo anniversario di fondazione. Quella del 2014 è stata un’edizione di grande spessore tecnico e tattico per il trofeo Rigoberto Lamonica, una delle gare più ambite tra i dilettanti per la vittoria finale.