Il presidente Marchetti replica alle accuse della minoranza osimana
Riguardo l’attacco ricevuto dalla minoranza sulla gestione del personale della ASSO, in particolare assistenti scolastiche e personale ausiliario è doverosa una mia precisazione.Come presidente ribadisco con forza di non voler privarmi di nessuno, vero è che ci sono condizioni d’instabilità contrattuale: quelle appunto dei “dipendenti precari”. Chi mi accusa oggi non conosce forse la legge che fissa un periodo massimo di assunzione a tempo determinato pari a 36 mesi in cinque anni?
Riguardo l’attacco ricevuto dalla minoranza sulla gestione del personale della ASSO, in particolare assistenti scolastiche e personale ausiliario è doverosa una mia precisazione. Come presidente ribadisco con forza di non voler privarmi di nessuno, vero è che ci sono condizioni d’instabilità contrattuale: quelle appunto dei “dipendenti precari”. Chi mi accusa oggi non conosce forse la legge che fissa un periodo massimo di assunzione a tempo determinato pari a 36 mesi in cinque anni? Lo hanno spiegato ai dipendenti assunti a tempo determinato, parliamo di circa 20 unità, o hanno dato loro speranze avventate? Quando hanno prorogato la validità delle graduatorie (due mesi prima delle elezioni comunali, un caso certamente strano) cosa hanno detto ai dipendenti? Credo che il rispetto delle persone, soprattutto quando si trovano in una posizione di debolezza e di bisogno, passi attraverso la chiarezza e la trasparenza. Dare, palesare o fare intravedere false aspettative vuol dire prendere in giro, approfittarsi e speculare sulle disgrazie altrui. E’ questa la politica? E’ questo che il vertice di una azienda, anche se di proprietà comunale, deve fare? Mi definiscono uguale ad un “padrone” dell’Ottocento. Chi è il padrone? Chi si è comportato sinora come tale? A chi ci legge l’ardua o la semplice sentenza. Io non sono un padrone, non posseggo la Società Asso e soprattutto non “posseggo” i dipendenti Asso. In conclusione l’impegno del sottoscritto e dell’attuale amministrazione è quello di non creare false aspettative, ma di valutare di volta in volta il fabbisogno del personale che occorre. Quando si deciderà di assumere ci saranno concorsi veri e trasparenti ed a tempo indeterminato.