Elisa Latini “Un esperimento entusiasmante la mia Residenza d’Artista a Camerano”
Ed ecco alcune riflessioni sulla mia residenza per il progetto ART’èRBARIO svolta in collaborazione con il comune di Camerano e il Parco del Conero. Nel corso della residenza ho avuto la possibilità di tingere direttamente in loco con i vegetali appartenenti all’ Alboreto Branciforte e alla sede del Parco del Conero di Sirolo. Nella splendida cornice dell’ Alboreto Branciforte prezioso gioiello della natura, qui la strada nel cuore del paese
Ed ecco alcune riflessioni sulla mia residenza per il progetto ART’èRBARIO svolta in collaborazione con il comune di Camerano e il Parco del Conero. Nel corso della residenza ho avuto la possibilità di tingere direttamente in loco con i vegetali appartenenti all’ Alboreto Branciforte e alla sede del Parco del Conero di Sirolo. Nella splendida cornice dell’ Alboreto Branciforte prezioso gioiello della natura, qui la strada nel cuore del paese si trasforma in sentiero ricco e fitto di alberi altissimi che accompagnano l’occhio in maniera armonica dalla terra al cielo. Questo luogo magico adatto ad appassionati e turisti, si trova sotto il Municipio del comune di Camerano, vicinissimo alla postazione dove ho lavorato e dove ho raccolto e immortalato su stoffa: l’Acero, il Leccio, l’Acanto, l’Acacia, il Sanbuco e il Cipresso, regalandomi meravigliosi neri, marroni ma anche gialli, verdi e viola. Alla sede del Parco del Conero a Sirolo, ho trovato invece un supporto botanico e organizzativo più scientifico. Un gradevolissimo percorso dettagliato del vegetale che mi ha permesso l’identificazione immediata e uno studio più diretto delle specie che sono poi andata a raccogliere e tingere ossia: Il Corniolo, il Corbezzolo, il Lentisco, l’Alaterno e ancora il Pallon di Maggio, l’Ulivo, il Viburno, ricavandone rossi, gialli, marroni e ocra. Dunque posso dire che entrambi i luoghi mi hanno permesso di realizzare una ricerca artistica profonda e fruttuosa. Ho infatti dato vita a più di 40 opere su stoffa, di cui 18 ancora da aprire riposano al buio in attesa che il pigmento vegetale si imprima al meglio sulla stoffa. Anche bella la partecipazione all’attività a cielo aperto dove sono intervenute diverse persone tra cittadini e turisti, alcuni di questi entusiasti e curiosi passavano quotidianamente per aggiornarsi sull’andamento del lavoro. Grazie alla mia postazione – lavoro in zona di passaggio percorso quotidianamente dai cittadini, che ha permesso l’instaurarsi di un rapporto più vicino e partecipato delle persone. Dunque, eccomi qui a ringraziare Jacopo Facchi Assesore alla Cultura e il Sindaco Massimo Piergiacomi per la possibilità che mi hanno dato, nonché per la loro partecipazione all’evento stesso, infatti sono stati proprio loro ad aprire i primi rotoli di stoffa realizzati nella prima giornata di attività.
Elisa Latini