C’Entro Osimo “Inascoltati finora, pronti a azioni serie di protesta”
OSIMO – Il Comitato C’Entro si è riunito ancora una volta in assemblea ieri sera per affrontare diverse tematiche. Primo tra tutti la volontà di non rivolgersi al Consiglio di Stato dopo il parere negativo sulla sospensiva espressa dal TAR, decisione maturata dopo non poca riflessione ma soprattutto considerando che l’amministrazione ha già speso circa 13.000 euro a carico dei
OSIMO – Il Comitato C’Entro si è riunito ancora una volta in assemblea ieri sera per affrontare diverse tematiche. Primo tra tutti la volontà di non rivolgersi al Consiglio di Stato dopo il parere negativo sulla sospensiva espressa dal TAR, decisione maturata dopo non poca riflessione ma soprattutto considerando che l’amministrazione ha già speso circa 13.000 euro a carico dei cittadini osimani contro una “legittima” richiesta di sospensiva del piano parcheggi iniqua e inefficace. Volendo anche soprassedere sul fatto che il Primo Cittadino si mette contro i suoi stessi concittadini, il Comitato ha comunque deciso di non gravare ulteriormente sulle casse comunali. C’è da considerare che, anche se la sospensiva è stata rigettata, era comunque legittima e la testimonianza sta anche nell’ultimo intervento dell’assessore alla viabilità (sig.ra Gatto) è dovuta intervenire a più riprese per dare nuova connotazione al piano originario di fronte all’insuccesso di quello varato a febbraio 2015. Entrando anche nel merito dell’ultima decisione di creare parcheggi di fronte la chiesa di San Giuseppe si continua a non cogliere il vero problema del centro storico. Non è autorizzando la sosta “mordi e fuggi” che si può ridare forza,vita e speranza ad un centro storico che dovrebbe essere destinato ad altre ben più importanti attività, che dovrebbero spingere i cittadini osimani a godere di una più alta forma di qualità del centro, sia a livello commerciale che culturale (la chiusura e la vendita del cinema concerto per farne un ostello la dice lunga sulla visione di questa amministrazione sul futuro di Osimo) sia a livello di residenzialità da cui parte lo snodo per riqualificare il centro storico. I residenti del centro pagano un permesso per parcheggiare (o sarebbe bene forse dire per ’NON parcheggiare’), pagano ancora per sostare in orari non prestabiliti (la notte e poco più). Pur pagando non è possibile usufruire per 90gg l’anno del parcheggio in centro tra mercato, feste e altre iniziative non ben identificate. Si continua a pagare senza ottenere servizi. Chiedere un minimo di programmazione è il minimo. E forse anche un minimo di concertazione, più volte richiesta ma mai ottenuta. Grava su questa amministrazione la grave responsabilità di aver messo tutti contro tutti: nel fare orecchie da mercante o “PER IL NEGOZIANTE” ha dimenticato e disatteso la prima regola di un buon primo cittadino: il sindaco rappresenta tutti gli osimani e quindi deve prima di ogni cosa favorire e ristabilire quella pace sociale per una civile convivenza che sta alla base di ogni patto sociale moderno. I residenti e abitanti del centro tengono fortemente a sottolineare che non siamo contro i commercianti, anzi chi vive in centro è il primo cliente di negozi, alimentari e ristoranti della zona ma la situazione è diventata insostenibile e costringe ad una serie di scelte personali e di gruppo. La stesso disatteso incontro con il Cooc, deciso con un rappresentante di Confcommercio più di un anno fa, fa pensare. Altri temi trattati riguardano la trascuratezza e noncuranza in merito al tema della sicurezza e infine ma non meno importante il problema dell’igiene. Si auspica in una imminente convocazione di un consiglio di quartiere nel quale venga chiarito bene quali siano le intenzioni di questa amministrazione e sui temi che tanto sono cari ai residenti del centro storico. Come Comitato siamo pronti, nel caso in cui anche questo ultimo tentativo di dialogo venisse disatteso, a porre in essere attività di protesta serie e reali in contrapposizione al colpevole silenzio/rifiuto/soluzione di questa amministrazione nei confronti dei propri cittadini.
Il Comitato C’Entro