La Quercia il grande albero simbolo della famiglia, albero genealogico e della vita.
Splendida la Quercia nel suo potere tintorio nella ricchezza della sua storia, nella varietà delle sue leggende da sempre considerato albero sacro e oracolare. Il suo culto risale alla preistoria passando per la civiltà romana, greca e celtica. Per i Celti era la regina della foresta, considerata creatura forte e perfetta già dai suoi imponenti rami. S’innalza solida grazie alle grandi radici. Simbolo di fertilità nei mesi solari, diviene nell’inverno protezione, forza primordiale e sopravvivenza al freddo e al gelo. Albero consacrato anche
Splendida la Quercia nel suo potere tintorio nella ricchezza della sua storia, nella varietà delle sue leggende da sempre considerato albero sacro e oracolare. Il suo culto risale alla preistoria passando per la civiltà romana, greca e celtica. Per i Celti era la regina della foresta, considerata creatura forte e perfetta già dai suoi imponenti rami. S’innalza solida grazie alle grandi radici. Simbolo di fertilità nei mesi solari, diviene nell’inverno protezione, forza primordiale e sopravvivenza al freddo e al gelo. Albero consacrato anche dall’arte, fu caro a Mondrian. Albero caro alla letteratura, è ai piedi della quercia sita in Toscana, vicino a Colle del Lupo nei pressi di Prato, antica di ben 600 anni che Collodi trovò l’ispirazione per il suo caro e amato Pinocchio, in particolare nel capitolo dove parla del Campo dei Miracoli e dove lo stesso Pinocchio venne impiccato dai Ladroni. Spesso viene raffigurata anche come “l’albero della vita”, può vivere molto a lungo, alcuni esemplari hanno superato i 1000 anni di vita. Contiene in sé e richiama il senso della completezza e dell’eternità, sulla sua chioma nascono i fiori di entrambi i sessi. Straordinario arbusto nel mondo tintorio viene utilizzato per l’estrazione del nero dalle foglie, e molto prezioso perché ci permette di tingere fino a tutto novembre. E’ l’ultima pianta a perdere le foglie e a prepararsi all’inverno. Albero autoctono nel nostro territorio, dà il proprio nome ad una delle famiglie nobili più conosciute nell’Urbinate, i Della Rovere. Le nostre terre ne sono ricche e ricchezza utilizzata per il legname. Utilizzata per delineare i perimetri e i confini dei campi nelle campagne, la regina Quercia metteva pace ed equilibrio là dove c’era discordia, testimonianza dei reali confini delle terre, ovviamente era impossibile spostare una quercia. Secondo le tradizioni dei popoli italiani, cechi, germanici, è sempre un ciocco di quercia che, dal 21 dicembre alla vigilia di Natale si metteva ad ardere nel camino come simbolo di rinascita, di avvento, di luce che torna dopo il buio.La quercia simbolo di Luce ha molto altro ancora da raccontare e la troveremo anche nel prossimo articolo grande ed imponente nella sua bellezza secolare.
Un cordiale saluto e al prossimo appuntamento
Elisa Latini