Il Parco del Conero compie 30 anni, è il primo parco istituito nelle Marche
PARCO DEL CONERO – Trent’anni, tanti ne compierà il 23 aprile il parco del Conero, la prima area protetta istituita nelle Marche. Un traguardo a cui si è arrivati attraverso una storia complessa che verrà sintetizzata in una grande giornata di festa. E mentre la macchina organizzativa è in funzione, del programma si anticipa l’inaugurazione di una biblioteca, il primo passo per aprire alla collettività questo racconto attraverso centinaia di pubblicazioni
sul Conero, sugli aspetti culturali del territorio e sugli altri parchi della regione. ‘Pubblicheremo online –avvisa Gilberto Stacchiotti, presidente del parco del Conero- la rassegna integrale del giornale, dal primo numero del 1984, l’avventura editoriale de “Il parco c’è” istruzioni per l’uso del Parco del Conero che più tardi diventa “Nel parco c’è”, una svolta formale per sottolineare l’esistenza ormai consolidata dell’area protetta’. Il taglio culturale dei festeggiamenti, prende altresì forma con la poesia e gli scritti di Maria Lampa. Seguirà una tavola rotonda per rileggere, insieme agli enti locali, gli aspetti di quest’esperienza, con uno sguardo ad un futuro possibile, sottolineando l’ importanza del ruolo e della collaborazione degli enti locali per lo sviluppo dell’area. ‘Dalla Preistoria al futuro’ sarà il momento del presidente, ambientalista di lungo corso, uno dei massimi conoscitori del mondo delle aree protette. La sua relazione illustrerà i cambiamenti di tre decenni, legati al punto di vista sociale e dell’ambiente. Il Conero, primo parco istituito nelle Marche, ha avuto un ruolo guida nella definizione, oggi, di un sistema di 12 aree protette. ‘La preistoria –spiega Stacchiotti- perché quando si iniziò a parlare del parco del Conero il contesto era estremamente diverso, non c’erano computer, nè cellulari. Si sono vissute una serie di trasformazioni sociali che hanno impattato sull’influenza dell’uso del territorio e sulla crescita di cultura ambientale. La tavola rotonda è per un confronto con gli enti locali che sono stati, nonostante il parco sia nato dallo stimolo delle associazioni ambientaliste, protagonisti della gestione, rivestendo un ruolo prevalente’. Cosa ha rappresentato questa esperienza del parco per i singoli territori? Come guardare al futuro in modo costruttivo? Il concetto di parco, come si è evoluto? ‘Ad esempio Camerano –ricorda Stacchiotti- al tempo era contrario ed oggi è uno dei suoi più convinti sostenitori. La Provincia di Ancona ha approvato il primo disegno di legge nel ‘76 ed oggi continua ad essere protagonista della politica ambientale. Comunque, il dibattito che seguirà la tavola rotonda sarà sicuramente ricco di contributi visto l’interesse che c’è attorno al tema. Ci aspettiamo che chi non avesse modo di esprimersi in quel contesto possa inviare contenuti scritti che pubblicheremo, per rendere tale momento istituzionale sia sintesi, che lancio per affrontare il futuro perché se il parco è arrivato a trent’ anni è grazie al frutto di tante sinergie’.
Parco del Conero