Arrestato anche il padre dei fratelli truffatori delle “nonnine”
OSIMO – I Carabinieri della Compagnia di Osimo, ieri hanno arrestato anche il padre dei due fratelli napoletani, tutti e tre sconosciuti fino ad ora alle Forze dell’Ordine, con l’accusa di associazione per delinquere finalizzata all’estorsione ed alla truffa continuata aggravata, autori di 70 “colpi” commessi su tutto il territorio del centro nord Italia.
Il padre e due figli “imbroglioni” sono stati scoperti grazie ad alcune segnalazioni, giunte ai militari del NORM della Compagnia Carabinieri di Osimo dove due anziane nonne ricevevano la telefonata da parte del “finto Maresciallo dei Carabinieri”: Pronto?… Buongiorno signora, sono il Maresciallo
dei Carabinieri… non si allarmi, la chiamo perché suo nipote è rimasto coinvolto in un incidente stradale… sta bene, ma l’abbiamo trattenuto in caserma… ci sarebbe una somma da pagare per risarcire il danno e farlo tornare a casa senza problemi giudiziari». Così gettavano nel panico le loro vittime per convincerle, con l’inganno, ad estorcere cifre che potevano arrivare anche a 6 mila euro.
I complici del telefonista, in tempi strettissimi arrivavano a casa dell’anziana vittima, prendevano contanti e gioielli e rapidamente li reinvestivano in acquisti utili all’organizzazione oppure li nascondevano in bonifici o li scambiavano nei «compro oro».
A finire nella rete dei Carabinieri della Compagnia di Osimo, oltre ai due fratelli napoletani – arrestati nel mese di novembre 2017 – ora è finiti dietro le sbarre del carcere di Napoli Poggioreale anche il loro padre E.A. classe 54, artefice e promotore di tutta la sequela dei delitti contestati nonché fondatore dell’associazione a delinquere individuata e contestata. A mettere le manette ai polsi sono stati proprio i Carabinieri del Nucleo Operativo di Osimo che hanno condotto le indagini, che si sono recati in trasferta a Napoli accertando anche la lussuosa abitazione in cui lo stesso viveva.
FATTI
Nella mattinata del 28.03.2017 giungevano alla centrale operativa dei Carabinieri di Osimo quattro telefonate dove le anziane vittime, due residenti a Loreto, una a Numana ed una a Sirolo, raccontavano la “storiella” da parte del “finto Maresciallo dei Carabinieri” senza sapere però che sin dalla prima telefonata, il vero Maresciallo dei Carabinieri, in forza al Nucleo Operativo della Compagnia di Osimo, in abiti civili e con autovettura con targa di copertura, si era già recato sul posto al fine di individuare i due malfattori che si erano tra l’altro confusi tra i pellegrini che si recano quotidianamente alla basilica lauretana. Infatti all’investigatore, è bastato poco per individuare i due fratelli E.L. classe 81 e E.C. classe 85 che si trovavano a bordo di un autovettura Fiat Panda noleggiata, entrambi ben vestiti onde evitare qualsiasi sospetto o controllo. Seguiti a distanza dall’investigatore, con sinergia venivano fermati grazie all’ausilio dei colleghi in divisa del Nucleo Radiomobile. I due fratelli venivano condotti presso gli Uffici del NORM della Compagnia CC di Osimo per i dovuti accertamenti.
L’intuito degli investigatori osimani, sotto l’attenta direzione del P.M. Rosario Lioniello della Procura della Repubblica di Ancona, titolare delle indagini, guidati dal Maggiore Raffaele Conforti, comandate della Compagnia Carabinieri di Osimo e coordinati dal Luogotenente Luciano Almiento, comandante dell’omonimo Nucleo Operativo e Radiomobile, grazie allo sviluppo manuale e certosino di numerose utenze e celle telefoniche ed alla visione delle telecamere di vari comuni, permetteva di attribuire la responsabilità ai due fratelli e poi anche al loro padre di ben 70 “colpi” della stessa specie commessi su tutto il territorio del centro nord Italia, interessando le regioni Marche – Abruzzo – Molise – Toscana – Umbria – Lazio – Liguria:
La prima fase si concludeva come detto nel mese di novembre 2017 con l’arresto dei due fratelli ma ciò non poneva fine alla caparbietà degli investigatori che acquisiti ulteriori elementi ed atteso che il fenomeno oramai aveva interessato numerosi comuni , province e regioni del centro nord Italia, continuavano nella certosina ricerca di denunce, analizzando nuove e numerosissime utenze cellulari, celle telefoniche e tragitti autostradali. L’ attività investigativa portava i suoi frutti tanto da accertare nuove responsabilità in capo ai due fratelli ed al loro padre, che veniva tratto in arresto nella mattinata odierna.
Carabinieri Osimo