Reddito di cittadinanza. Le opposizioni chiedono chiarezza e le dimissioni dell’assessore ai servizi sociali Marconi
CASTELFIDARDO – Pubblichiamo il comunicato giunto in redazione a firma delle minoranze del Comune di Castelfidardo “E’ stato convocato in seduta speciale per questo giovedì alle 18, su richiesta dei tre gruppi di opposizione (Solidarietà Popolare, Pd-Bene in Comune e Uniti per Castelfidardo – Cittadini Attivi), il Consiglio Comunale fidardense. All’ordine del giorno una
interrogazione ed una mozione firmata congiuntamente da tutti e tre i gruppi di minoranza con la quale si chiedono fra l’altro le dimissioni dell’assessore ai servizi sociali Marconi responsabile di aver gestito tutto il meccanismo senza vigilare sul suo corretto impiego, nonché per non aver prontamente reso edotti i componenti del Consiglio Comunale.
Scopo della forte iniziativa resta infatti quello di avere risposte chiare circa i meccanismi delle borse lavoro (chiamato impropriamente Reddito di cittadinanza) che sulle tasche della collettività pesano per 180 mila euro.
Impensabile che una cifra così importante venga gestita con superficialità e pressapochismo. “Saremo curiosi di sapere come si sarebbero comportati i grillini – affermano le opposizioni – a parte invertite. Sicuramente avrebbero gridato allo scandalo”.
Questo dopo che si sono evidenziate alcune gravi storture del meccanismo messo in piedi dalla maggioranza 5 Stelle, culminate in un caso estremo con un licenziamento per far posto al certo più economico reddito di cittadinanza.
Le opposizioni contestano il fatto di non aver mai potuto interagire con l’assessore Marconi in merito al regolamento ed alle linee guida. Tutto approvato di giunta senza neanche il coinvolgimento della consulta economica, nata proprio per aver un confronto diretto con le realtà produttive del territorio.
Le opposizioni tengono a ribadire di non essere assolutamente contro le borse lavoro, come le ha correttamente chiamate più volte il Sindaco, ma chiedono come mai questa maggioranza continui ad evitare sistematicamente sulle maggiori tematiche il dialogo ed il confronto.
Eppure i 5 Stelle, nati per far trasparenza, in questi primi due anni di guida della città sembrano tutto meno che trasparenti.
Per questi motivi i gruppi di opposizione con l’interrogazione posta al primo punto dell’ordine del giorno chiedono di conoscere fra l’altro:
quanti sono stati i progetti approvati con il primo bando; quante e chi sono le aziende che hanno avuto accesso ai progetti; se tra queste vi sono aziende in situazioni di crisi o cassa integrazione o altra forma di welfare; con quali qualifiche hanno prestato la loro attività le persone delle Borse Lavoro; quante persone al termine della prova sono state assunte a tempo indeterminato; se corrisponde al vero che la Cooperativa che gestisce un servizio comunale abbia usufruito di una borsa lavoro licenziando nel contempo un lavoratore; se in questo caso possa configurarsi un’alterazione della gara effettuata; perché sia stato consentito, nel secondo bando, alle aziende di fare ulteriori Borse lavoro, mentre questo non è stato permesso alle persone.
A seguire ci sarà la vera discussione con votazione finale sui tre aspetti ritenuti fondamentali dalle minoranze.
E’ qui che compare la richiesta di dimissioni dell’assessore competente Marconi responsabile di aver gestito nelle segrete stanze l’intero meccanismo.
Le minoranze inoltre chiederanno, in via cautelativa, la sospensione del bando relativo al reddito di cittadinanza per l’anno 2018, fintanto che non si chiariscano i vari aspetti.
Infine avanzeranno la richiesta di sostituire le “linee guida” del progetto con un regolamento preventivamente da discutere nelle competenti commissioni consiliari e da approvare successivamente con un passaggio in Consiglio Comunale”.