Ripartire dalla manifattura per il rilancio della Valmusone. Quasi 700 le imprese artigiane sul territorio
OSIMO – Quasi 700 le imprese artigiane della manifattura in Valmusone, un settore che da sempre è un asset strategico del territorio e dal quale è fondamentale ripartire per rilanciare l’economia locale. Nel dettaglio: sono 255 a Osimo, 244 a Castelfidardo, 103 a Loreto, 95 a Filottrano per un totale di 697 attività secondo l’elaborazione dell’Ufficio Studi della Confartigianato.
Si tratta di un comparto importante all’interno del sistema produttivo che a sud di Ancona conta oltre 2.300 attività artigiane – dichiara David Coppari presidente territoriale della Confartigianato. Da qui è opportuno ripartire per guardare al
futuro dopo anni difficili.
Certo lo scenario è ancora in chiaroscuro. Secondo i dati più recenti elaborati dall’Ufficio Studi Confartigianato il terzo trimestre 2018 si è chiuso con 31 iscrizioni d’attività artigiane e pari cessazioni. In difficoltà il comparto delle costruzioni. Tra i settori il manifatturiero segna una lieve crescita.
Pur in un contesto complesso, le nostre imprese continuano ad apportare il proprio fondamentale contributo all’economia. Per aprire nuove prospettive di sviluppo non si può prescindere da questo patrimonio di competenze diffuso sul territorio, e in particolare dalla manifattura.
Un ‘sapere delle mani’ che sempre più va a intrecciarsi con le tecnologie digitali, strumenti che non sostituiscono, bensì esaltano il saper fare artigiano che rimane l’unico capace di infondere negli oggetti quello stile e quella cura dei dettagli che gli è peculiare – dichiara Paolo Picchio responsabile territoriale Confartigianato – e ne potenziano la capacità di personalizzazione del prodotto per soddisfare la domanda di consumatori sempre più interessati a prodotti e servizi creati ad hoc per le proprie esigenze.
La Confartigianato è impegnata nel trasferire queste innovazioni all’interno delle piccole imprese e a favorirne le condizioni di sviluppo.
Con una costante attività di miglioramento dei prodotti e dei processi produttivi, l’artigianato e le piccole imprese del territorio sono infatti impegnati nell’innovazione, contribuiscono a mantenere elevata la qualità del Made in Italy e sono presenti nelle numerose nicchie della ‘coda lunga’ del mercato globale.
Favorire la crescita di una nuova manifattura orientata all’high-tech, introdurre tecnologie e competenze digitali nelle imprese, sostenere e supportare i processi innovativi è un’azione fondamentale che può offrire un contributo rilevante allo sviluppo dell’economia del territorio e dell’occupazione, soprattutto giovanile.
Ufficio Stampa