PASSATEMPO/Il fiumicello fa paura, gli alberi troppo alti anche, i residenti allarmati. Ma la competenza non è del Comune
OSIMO – Gli alberi sul Fiumicino a Passatempo allarmano i residenti. Perché sono ormai troppo cresciuti in altezza, perché il letto del fiume ospita esemplari arborei nati lì, perché il fiumiciattolo è pieno di detriti, di rami, di tronchi. I fusti ormai superano di 3 o quattro metri il parapetto sul fiume, per non parlare poi della base, posta ancora metri più in basso.
Il ricordo dell’alluvione del 1982 è lontano, ma sempre presente come pericolo sentito dalla popolazione.
Se dovesse piovere per due giorni di fila, una pioggia torrenziale per esempio, cosa potrebbe succedere con un’area così trascurata e ingombra?
E allora si segnala, si parla, ci si confronta anche sui social. Chiedendo lumi e richiamando l’attenzione sulla situazione percepita come a rischio.
L’argomento era stato oggetto di discussione anche durante l’ultimo consiglio di quartiere dello scorso mese, ma non si parla certo di una novità. Si parla di una condizione che ormai va avanti da tempo, già dallo scorso anno, quando lo stesso consiglio di quartiere ne aveva fatto oggetto di interesse.
Il rimpallo delle competenze non è cosa nuova. Di certo si sa che sindaco e amministrazione comunale non sono competenti a intervenire, quindi non possono fornire aiuti concreti ma interesse fattivo presso gli organi competenti. Passi che sono stati fatti dal Comune per richiedere un intervento o quanto meno un controllo delle situazioni.
Si sa anche che non è neanche i Consorzio di Bonifica della Acque l’ente preposto all’intervento e nemmeno la Regione Marche ma molto probabilmente il Genio Civile. Almeno stando a quanto emerso dalle ultime consultazioni.
Infatti il fiumicllo è catalogato di terza categoria, al contrario del fiume Musone, catalogato di seconda e quindi di competenza del Consorzio Bonifica e oggetto di diversa manutenzione.
Poco importa chi debba procedere, importa, soprattutto agli abitanti di Passatempo, che si proceda in fretta, perché la situazione, a detta di chi abita lì e la visiona quotidianamente, è drammatica.
La buona notizia è che attraverso un passaparola istituzionale-burocratico, sono arrivate voci confortanti circa il fatto che presto potrebbe esserci un vero e serio intervento. Ma è proprio su quel presto che non si possono azzardare tempistiche.
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