L’odissea dei passeggeri del volo Volotea Falconara-Catania domenica sera, il racconto di un passeggero “Un incubo”
ANCONA – Riportiamo il racconto grottesco ma soprattutto drammatico, di un passeggero del volo in partenza da Falconara e diretto a Catania domenica sera.Una narrazione dove le condizioni meteo hanno determinato un cambiamento di rotta ma nel quale il passeggero intende evidenziare la scarsa organizzazione e il mancato rispetto nei
confronti di un’utenza a momenti assai disorientata e impaurita. Ecco le parole del nostro lettore così come sono arrivate in redazione
“Serata da dimenticare per i passeggeri decollati domenica scorsa alla sera da Falconara per Catania con Volotea (volo V7 1703).
Il volo partito regolarmente dall’aeroporto Sanzio, dopo circa un’ora di volo, iniziava la procedura di atterraggio a Catania Fontanarossa.
E’ a quel punto che, senza che i passeggeri avessero ricevuto alcun avviso sulle possibili condizioni meteo all’arrivo, l’aeromobile si imbatte in una drammatica turbolenza per diversi minuti durante tutto l’avvicinamento, con forti sbalzi di quota e conseguenti scene di panico a bordo, fino a quando il comandante decideva di interrompere l’avvicinamento per dirottare a Palermo.
Dopo una leggera attesa prima di iniziare l’avvicinamento allo scalo palermitano di Punta Raisi, il volo atterrava senza ulteriori problemi. Ma è qui che cominciava una ulteriore odissea per i passeggeri.
Arrivati al parcheggio, con i passeggeri stremati da una esperienza da dimenticare, con l’unica cosa desiderata l’ uscita da quell’aereo ed essere sbarcati, venivano trattenuti a bordo senza spiegazione alcuna per circa 45 minuti, fino a quando l’equipaggio comunicava che “il comandante del velivolo stava valutando l’evoluzione del condizioni meteorologiche su Catania per eventualmente ridecollare e tentare un avvicinamento nuovamente su Catania”. Facile comprendere la ressa a bordo che un tale annuncio scatenava, un passeggero (che necessita di speciale assistenza sanitaria) che da subito dopo l’atterraggio implorava di poter scendere, ed alcuni bambini che ancora respiravano con l’ausilio del sacchetto per shock subito in precedenza.
Soltanto dopo circa una ulteriore mezz’ora i passeggeri venivano sbarcati.
Ritirati i bagagli raggiungevano lo scalo, dove ben presto a causa di altri dirottamenti, si accumulavano centinaia di passeggeri, senza che nessun annuncio desse informazioni sui pullman che avrebbero dovuto permettere agli stessi di raggiungere Catania.
Solo dopo mezzanotte arrivavano alcuni autobus, insufficienti per il totale delle persone da trasportare.
Pertanto ancora verso l’una di notte, c’erano ancora passeggeri che attendevano nel piazzale adiacente lo scalo (con un forte vento) , ed altri che decidevano di proseguire con mezzi propri per la città di Palermo per poi utilizzare altri mezzi”.