Antenne 5g a Osimo: i Consigli di quartiere si mobilitano, i cittadini sono preoccupati
OSIMO – A distanza di due settimane dal post su FB del sindaco di Osimo Simone Pugnaloni, nel quale comunicava a tutti i cittadini osimani
l’intenzione dell’amministrazione di affrontare il problema antenne 5g, i consigli di quartiere si sono mobilitati, l’argomento ha suscitato in molti cittadini preoccupazione e hanno richiesto molta attenzione da parte dei cdq alla vicenda.
Molti comuni italiani infatti stanno proprio in questi giorni ricevendo richieste di installazione da parte delle compagnie telefoniche, tra cui anche Osimo. I presidenti dei Consigli di Quartiere proprio a tutela delle proprie frazioni e dei propri residenti si sono riuniti più volte in video conferenza e confrontati tra loro sulla chat condivisa.
Da questi incontri sono scaturiti dubbi sui pro e i contro, perplessità nell’approccio a questa nuova tecnologia da parte dell’amministrazione, incertezza sulla vera tutela del cittadino e la disinformazione nella popolazione su rischi e vantaggi.
Sappiamo di una mozione del consigliere Regionale Bisonni, discussa e approvata il 18 febbraio 2020 in consiglio, nella quale si chiede alla giunta di “lanciare una campagna informativa pubblica affinché i cittadini siano messi al corrente dei rischi che si corrono nell’utilizzo inappropriato dei cellulari, chiedendo un impegno in tal senso anche alle compagnie telefoniche; di attivarsi per non attuare qualsiasi aumento del valore di attenzione e del limite di esposizione portandolo dagli attuali 6V/m ai 61 V/m come richiesto dalle compagnie telefoniche al governo italiano; di sollecitare i comuni inadempienti affinché adottino il piano antenne con relativa analisi di impatto elettromagnetico ambientale; di disporre Arpam a come vigilanza prima di rilasciare pareri su installazioni, acquisendo preventivamente i pareri delle autorità sanitarie competenti in materia relativamente ai possibili rischi per la salute della popolazione”.
Di tutto questo non è stato ancora fatto nulla, ed è anche per questo che ad oggi quasi 500 comuni italiani hanno detto no alle antenne 5g, per permettere alla propria amministrazione di mettersi ai ripari e in regola con gli obblighi di legge tutelando i cittadini e l’ambiente.
Sarebbe quindi opportuno applicare un principio di buon senso prima che di diritto precauzionale, sancito tra l’altro dall’unione europea, fino a quando i pericoli potenziali ed ipotizzati non saranno del tutto esclusi, e non bisognerebbe accettare la sperimentazione dei 5g sul territorio comunale, riaffermando la tutela e la salvaguardia della salute umana e la tutela ambientale come valori di rilievo costituzionale.
Le domande quindi che molti di noi si fanno sono “Ma a noi serve? Quali benefici e quali rischi porterà questa rivoluzione tecnologica? I cittadini che vantaggi ne trarranno da questi nuovi impianti? E quali le ripercussioni sul territorio comunale, sul verde pubblico, su di noi?
Ci sono Comuni a noi molto vicini come, che hanno aderito al “Piano Nazionale banda ultra larga 2014 – 2020” per l’installazione della Fibra Ottica in tutta Italia, finanziata dal MISE quindi dallo stato, porta gli stessi vantaggi in velocità di connessione è molto più affidabile, e soprattutto è innocua.
Ma allora la domanda che ora ci facciamo è “Perché non aderire a questo piano nazionale?” Abbiamo per questo richiesto un incontro con l’amministrazione, che gentilmente ha subito risposto alla nostra chiamata convocandoci per il 23 maggio in video conferenza. Cercheremo di avere risposte a queste e ad altre domande.
Mauro Bugari
Presidente Cdq Osimo Stazione Abbadia