Coldiretti Marche, da scaffale a carrello vince la regionalità: aumentano i consumi di cibo Made in Marche
ANCONA – Buono, sano e marchigiano: le Marche in etichetta fanno aumentare le vendite di alimentari. Lo evidenzia Coldiretti Marche alla luce dell’ultimo rapporto dell’Osservatorio Immagino Nielsen GS1 che ha registrato una crescita dell’8,4% delle vendite allo scaffale dei prodotti che mettono in mostra la loro origine marchigianità. Sono soprattutto i vini e le carni bianche (pollo e coniglio) a far conseguire alla nostra regione questo risultato nei primi sei mesi del 2020 messi a confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente. Un 2020 vissuto tra lockdown e restrizioni più o meno accentuate e dove i consumi casalinghi,
in aumento, non sono riusciti a compensare le perdite dovute alla chiusura di bar, ristoranti e alberghi. Anno in cui, per far fronte al calo dei consumi, dare sostegno alle aziende agricole, per promuovere il Made in Italy a tavola, difendere il territorio, l’economia e il lavoro, Coldiretti ha lanciato in tutta Italia la campagna #Mangiaitaliano. “In un periodo di così profonda incertezza – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – la scelta alimentare orientata verso principi inconfutabili quali la territorialità e la sostenibilità ha rappresentato un punto fermo per i cittadini della nostra regione. Il cibo dei nostri agricoltori ha garantito non solo una qualità enogastronomia, ma anche un elemento di fiducia e sicurezza che ha aiutato e supportato tante famiglie marchigiane”. Il report evidenzia anche come i consumatori siano sempre più sensibili ai temi della sostenibilità ambientale: basso impatto, agricoltura biologica, responsabilità sociale, benessere animale. Il carrello della spesa “green” ha generato, secondo l’Osservatorio, oltre 9,1 miliardi di euro di vendite e, in 12 mesi, ha messo a segno una crescita di +5,5% del valore.