Confidustria Marche – “Quest’anno la ripresa sarà forte ma illusoria: la vera sfida è per il 2022 e le pmi possono essere protagoniste”
ANCONA – L’economia marchigiana sarà in grado di superare la crisi pandemica se i suoi imprenditori sapranno fare squadra e collaborare. Lo pensa Alberto Baban, imprenditore veneto già presidente nazionale delle pmi di Confindustria, ospite nei giorni scorsi della Business School di Confindustria Marche per un incontro dal tema “I fattori che cambieranno l’economia”.
Quale futuro per le nostre imprese? “Quest’anno – ipotizza Baban – avremo un rimbalzo spaventoso dovuto al fenomeno del revenge spending: finita questa gabbia ci sarà volontà di uscire e anche i consumi cresceranno.
Pensiamo alle Marche e al turismo, ad esempio. Dobbiamo tuttavia stare attenti perché sarà una fiammata discontinua e temporanea. Il 2021 non andrà preso in considerazione come una nuova normalità e il 2022 non sarà un ritorno al 2019”.
Per Baban la sfida da vincere è sull’innovazione e sulla tecnologia, fattori su cui puntare per rafforzare il sistema delle imprese ricostruendo, anche attraverso i fondi del Recovery Fund, una filiera produttiva più intelligente e, soprattutto, europea ed autonoma rispetto ai competitor del mercato globale.
“Le Marche – ha spiegato – sono una regione che ospita grandi espressioni di capacità. Il sistema delle pmi italiano, in generale, è fragile perché ha poca possibilità di investire ma è resiliente e può trasformarsi velocemente. Una caratteristica che non è riscontrabile in nessun altro paese al mondo”.
Una sessione davvero interessante quella che ha ospitato Baban, organizzata nell’ambito di “Traiettorie, orizzonti, visioni – Formazione per imprenditori resilienti”, il percorso di formazione proposto dal Comitato Piccola Industria di Confindustria Ancona per il 2021 in collaborazione con Confindustria Marche con l’obiettivo di approfondire aspetti di vitale importanza per le pmi: cultura, comunicazione, strategia di crescita, cambiamento, tecnologia, sostenibilità, resilienza, centralità della persona, imprese umanizzate. “Alberto Baban, oltre che un caro amico, è un imprenditore capace di compiere scelte visionarie caratterizzate da una innovazione lungimirante e creativa – ha detto Diego Mingarelli, anima del progetto nelle Marche e vicepresidente Piccola Industria Confindustria – Il confronto è un grande fattore di crescita personale e aziendale e a Piccola Industria spetta il ruolo di stimolare gli imprenditori ad andare oltre la propria sfida quotidiana promuovendo la circolazione di idee, concetti, strumenti e suggestioni capaci di interpretare le grandi trasformazioni in atto. La velocità dei cambiamenti, l’effetto sistemico della pandemia e le dinamiche evolutive della tecnologia hanno bisogno di una visione nuova, di consapevolezza diffusa e di competenze spendibili.
La formazione, nel suo essere azione che dà forma rappresenta la chiave di volta per ampliare gli orizzonti strategici degli imprenditori e il loro indispensabile contributo alla generazione di valore”. Un programma di eccellenza dunque, avviato lo scorso 21 gennaio con il Premio Parola d’Impresa e che conta sul supporto di PWC e Banca Generali Private. Il percorso continuerà lungo tutto l’arco dell’anno e sarà animato da relatori che per esperienza, spessore e visione possono offrire agli imprenditori di Confindustria stimoli e motivazioni utili per affrontare uno scenario destabilizzato dall’emergenza Covid e favorire una ripresa dell’economia italiana.
Hanno già confermato la loro presenza Stefano Zamagni, Economista italiano, ex presidente dell’Agenzia per il terzo settore, apprezzato in tutto il mondo per i suoi studi in materia di economia sociale e Gabriele Gabrielli, Docente di Organizzazione e Gestione delle Risorse Umane presso la Facoltà di Economia della LUISS Guido Carli e dell’Università Politecnica delle Marche.