Sinistra Italiana Marche :vaccini contro il COVID 19, donati agli ordini professionali
ANCONA – A distanza di quattro giorno Sinistra Italiana delle Marche torna sul tortuoso cammino della vaccinazione della popolazione.
Registriamo che il giorno 20 marzo nel pomeriggio sono riprese le somministrazioni con Astra Zeneca che erano state interrotte a causa di morti sospette perchè l’EMA ha assicurato l’affidabilità del prodotto e che a Pesaro ci sono i primi 3 pazienti trattati con anticorpi monoclonali.
Sinistra Italiana esprime invece il proprio stupore e la propria contrarietà di fronte al protocollo segnalato dal Resto del Carlino del 19 marzo per cui la Regione aumenterebbe i luoghi di distribuzione ed il numero di vaccinati attraverso un accordo con gli ordini professionali(avvocati, ingegneri, architetti, geometri, commercialisti e via dicendo) e gli industriali.
Come? Con un’altra forma di delocalizzazione, questa volta favorevole a chi se la può permettere.
La Regione “dona” i vaccini agli ordini, che avendo elenchi precisi di affiliati, li somministrano attraverso personale sanitario che si procurano con il controllo dell’ASUR e ed in locali essi stessi controllati.
Personale sanitario già stremato tra lavoro routinario, esecuzione di tamponi e somministrazione di vaccini in orario aggiuntivo!
Con quale spesa? 15-20 € ogni affiliato, visto che i vaccini, una volta arrivati in regione, saranno “donati” agli ordini.
Quando? Dopo che saranno raggiunti gli ultimi dettagli in un incontro programmato alla camera di Commercio la prossima settimana.
Sinistra Italiana valuta che, in queste decisioni che l’assessore Saltamartini si prepara a varare, ci sia l’avallo di discriminazioni fra cittadini protetti da ordini e categorie “forti” e tutti gli altri, ma ancora di più l’affossamento definitivo di ogni etica, che era stata ridotta, una volta saltata la vaccinazione necessaria dei lavoratori e lavoratrici più a contatto col virus, ai soli criteri anagrafici, cioè dai più anziani verso i più giovani.
Mettendo avanti le categorie che si auto-organizzano rispetto ai cittadini già sacrificati in svariate forme, si toglie l’universalità del diritto alla cura (art. 2, 3, 32 della Costituzione) e si avalla ulteriormente la privatizzazione della Sanità, accrescendo di fatto l’ulteriore sfiducia dei marchigiani verso le Istituzioni.
nfine, ci domandiamo come sia possibile che la Regione non trovi medici ed infermieri tanto da chiamare gli odontoiatri, mentre gli Ordini professionali dovrebbero essere in grado di trovarli.
Sinistra Italiana Marche