Confartigianato Ancona – Pesaro E Urbino “L’8 marzo sia l’occasione per rimettere al centro il valore della parità tra uomini e donne, nel lavoro e in famiglia”
ANCONA – Anche quest’anno l’8 marzo coincide con un periodo molto complesso per l’economia e la situazione internazionale sta comportando conseguenze umanitarie ed economiche tragiche con le donne che pagano il prezzo più alto.
Nel nostro territorio sono quasi 19.000 le imprenditrici che, pur tra tante difficoltà, continuano a dimostrare una straordinaria capacità di resistenza.
Con la pandemia dal 2020 sono state le imprese in rosa sono quelle che hanno pagato il prezzo più alto, con le donne che hanno dovuto sacrificare il lavoro per gestire le situazioni familiare, i figli, gli anziani.
“Dobbiamo lavorare ancora molto perché la società diventi davvero a misura di donna”, sostiene Katia Sdrubolini, presidente del gruppo “Donne Impresa” di Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino.
“Si parla di decrescita, ma ancora troppo poco viene fatto per aiutare le donne ad essere madri e nello stesso tempo lavoratrici e imprenditrici. È importante che i 400 milioni di euro in arrivo con il PNRR e destinati all’imprenditoria femminile, sostengano non solo le start up e le neo imprese, ma anche le aziende già esistenti che, come tutte le altre, stanno facendo i conti con il caro energia e i problemi derivanti dal difficile reperimento delle materie prime. E poi i fondi devono essere canalizzati verso una formazione che guardi alla sostenibilità, alla digitalizzazione e alla gestione finanziaria”.
“Per questo”, prosegue Katia Sdrubolini, “chiediamo di poter prendere parte ai tavoli di concertazione, di essere coinvolte nelle decisioni anche politiche. Con “Donne Impresa” vogliamo essere davvero protagoniste, siamo tenaci e non ci spaventa il cambiamento”.
“Spero che l’8 marzo serva per riaccendere i riflettori sulla necessità di raggiungere una vera parità tra uomini e donne nel mondo del lavoro a livello di retribuzioni e in famiglia”, è l’augurio di Graziano Sabbatini, presidente della Confartigianato Ancona – Pesaro e Urbino.
“Le donne ancora oggi non solo guadagnano meno a parità di mansioni, ma nel momento in cui diventano madri rischiano di perdere professionalità con un danno enorme per loro e per le imprese che gestiscono o per cui lavorano. La maternità va supportata in famiglia e fuori”, sottolinea il presidente Sabbatini che se ritiene importanti i contributi dello Stato per i figli, non può non evidenziare come serva uno stato sociale che aiuti davvero le donne e le famiglie con servizi adeguati, più asili nido e orari che si concilino con i tempi di lavoro di padri e madri.
Lo Stato inoltre, deve intervenire perché non gravi solo sulle imprese il costo della maternità, specie in un momento come quello attuale.
“Confartigianato”, ha aggiunto il Presidente, “è da sempre vicina al mondo del lavoro e alle imprese femminili e il gruppo “Donne Impresa” continua a lavorare per avere politiche e norme che consentano alle donne una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro e garantiscano il rispetto del loro essere lavoratrici”.