Coldiretti, Giornata della Terra: pesticidi -40% in 20 anni nelle Marche del biologico L’uso di pesticidi nelle Marche è diminuito del 40% rispetto a 20 anni fa mentre la nostra regione, tra le pioniere del biologico, è divenuta una delle terre più green
ANCONA – L’uso di pesticidi nelle Marche è diminuito del 40% rispetto a 20 anni fa mentre la nostra regione, tra le pioniere del biologico, è divenuta una delle terre più green d’Europa con quasi 112mila ettari convertiti, quasi il 24% del totale della superficie agricola utilizzata contro il 16,6% della media italiana e l’8,5% della media europea.
Lo annuncia Coldiretti Marche in occasione della Giornata della Terra, istituita dalle Nazioni Unite e celebrata ogni 22 aprile per sottolineare la necessità di conservazione delle risorse naturali e promuovere la salvaguardia del pianeta. Protagonisti di questa rivoluzione ecologista che avanza sono i giovani che sempre più scelgono il settore primario come loro traiettoria di futuro.
Nella nostra regione si contano oltre 1500 aziende agricole con al timone un under 40, gli istituti agrari nell’ultimo anno hanno avuto un +16% di iscritti, senza dimenticare circa un migliaio di universitari iscritti alla facoltà di Scienze Agrarie dell’Università Politecnica delle Marche. “È davvero significativo il fatto che le imprese agricole condotte da giovani siano in aumento nella nostra regione – commenta Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche – soprattutto dopo i periodi di crisi: il terremoto, la crisi pandemica. L’agricoltura marchigiana sta dimostrando grande capacità di resilienza proprio perché riesce a diversificare la propria attività attraverso le moderne imprese multifunzionali. Riusciamo a incontrare storie imprenditoriali piene di tenacia e di passione. Aziende che non solo producono e creano lavoro ma che generano valori universali quali la conservazione degli ambienti naturali, la tutela della salute, la cura delle comunità”.
Imprenditori con maggiore sensibilità verso l’ambiente e con maggiori conoscenze rispetto ai loro nonni pronti a prendere le redini delle aziende (di famiglia o avviate ex novo) per trasformarsi da semplici produttori a custodi del territorio e delle biodiversità, erogatori di servizi a beneficio dell’intera comunità. Pronti a fare la loro parte anche per quanto riguarda il risparmio energetico, tema quanto mai d’attualità in questo periodo di rincari dei costi di carburanti, gas ed elettricità dovuti alla crisi post pandemica prima e alla guerra in Ucraina ora, attraverso la riduzione e il riutilizzo dei rifiuti e l’utilizzo di energie rinnovabili.