Confartigianato Ancona-Pesaro Urbino, le massime autorita’ istituzionali, sindaci e imprenditori alla giornata conclusiva del xvi congresso
ANCONA – Le massime cariche istituzionali regionali, le autorità politiche e militari, numerosi sindaci e amministratori locali, funzionari, dirigenti e dipendenti di Confartigianato Ancona – Pesaro Urbino, hanno gremito l’Auditorium “Valdimiro Belvederesi” del Centro Direzionale, per l’Assemblea pubblica del XVI Congresso che ha visto la riconferma del Presidente Graziano Sabbatini.
A portare i saluti il Prefetto di Ancona, dottor Darco Pellos, il Presidente della Regione, Francesco Acquaroli, Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Daniele Carnevali, Presidente della Provincia di Ancona.
Il Presidente Graziano Sabbatini ha poi esposto la sua relazione nella quale ha tracciato quanto fatto da Confartigianato Ancona-Pesaro e Urbino negli ultimi 5 anni e si è rivolto a tutti i rappresentanti istituzionali sottolineando l’importanza di collaborare per sostenere la micro e piccola impresa.
Sabbatini ha ribadito quando detto nel corso della prima giornata di lavori del Congresso e cioè la necessità di progetti di valore e di sinergie per fare, insieme alle istituzioni e alle imprese, scelte coraggiose e non più rimandabili (su credito, sostenibilità, formazione, ma anche dal punto di vista normativo) per trasformare le difficoltà in opportunità.
Il Segretario Marco Pierpaoli, che ha coordinato i lavori, ha illustrato il percorso di ascolto avviato con il Congresso e l’ analisi dei dati economici e demografici delle aree territoriali, che hanno permesso agli imprenditori di approfondire tematiche come il ruolo del terziario, le potenzialità dei territori, il credito, le transizioni digitale, tecnologica, ambientale, il sociale.
Un “Piano dei Valori”, un vero e proprio piano strategico per sostenere le imprese, che sarà illustrato alle istituzioni.
Momento centrale dei lavori, la tavola rotonda condotta dal Vice Direttore day time di RAI 1, Angelo Melone, che ha magistralmente messo a confronto i presenti al confronto, sul ruolo, il presente e il futuro dell’artigianato nelle Marche e in Italia.
“Dobbiamo davvero iniziare ad uscire da personalismi e individualismi e collaborare se vogliamo dare un futuro alla micro e piccola impresa”, ha detto Marco Granelli, Presidente nazionale di Confartigianato Imprese. “Le Associazioni di categoria devono diventare luoghi di contaminazione, aggregatori, ambienti in cui le imprese più strutturate mettono a disposizione il loro know how e il loro esempio. Così resisteremo ad un mercato sempre più competitivo”.
“Dobbiamo fare emergere il valore dei territori, anche di quelli considerati più periferici, non concentrandoci su mega-aree e desertificando l’enorme patrimonio che abbiamo in termini culturali, paesaggistico, di tradizione, di identità”, ha detto Francesco Acquaroli, Presidente della Regione Marche che si è impegnato nel sostenere le imprese artigiane che, al di là delle dimensioni, tramandano il passato, ma rappresentano anche il futuro.
“Il mondo artigiano raccoglie il meglio della tradizione e nello stesso tempo dell’innovazione” ha spiegato Mirco Carloni, Vice Presidente della Regione Marche. “La legge regionale che abbiamo approvato raccoglie tutte le formalità che occorrono all’artigianato, mettendo a disposizione le risorse necessarie per affrontare le innovazioni tecnologiche ed essere competitive”.
A supportare le imprese l’Università Politecnica delle Marche che ha accompagnato il percorso congressuale di Confartigianato Ancona-Pesaro e Urbino.
“Le micro e piccole imprese non sono il problema dell’Italia, né sono la causa della crisi del sistema creditizio” ha spiegato il Rettore Gian Luca Gregori. “Noi lavoriamo sulla formazione delle competenze cercando di mettere a disposizione quello di cui ogni tipologia di azienda ha specificatamente bisogno”.
Particolarmente intenso l’intervento di Federico Quaranta, volto di Linea Verde Start la trasmissione di RAI 1 voluta da Confartigianato Imprese per raccontare il saper fare artigiano e le realtà artigiane regionali.
“Per evitare lo spopolamento dei territori bisogna raccontare la storia di imprenditori artigiani virtuosi che hanno fatto diventare le loro aziende “presidi di dignità”, luoghi capaci di dare lavoro sul territorio, tramandando valori e mestieri. Così si invogliano i giovani a restare e a rendere attrattivi i luoghi in cui sono nati e si sono formati. Tutelare l’artigianato vuol dire salvare l’Italia”.