“Non togliete energia allo sviluppo del Paese”, Confartigianato lancia la campagna nazionale contro i costi energetici che mettono a rischio migliaia di imprese
ANCONA – Si intitola “Non togliete energia allo sviluppo del Paese”, la campagna nazionale lanciata da Confartigianato per tenere alta l’attenzione sulla drammatica situazione che stanno vivendo le imprese a causa dei prezzi energetici.
Confartigianato ha calcolato l’impatto della crisi energetica e dell’impennata dei prezzi del gas: da settembre 2021 ad oggi le micro e piccole imprese hanno pagato per l’energia elettrica 21,1 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Nei prossimi quattro mesi, se i prezzi dell’elettricità non diminuiranno, i maggiori costi per i piccoli imprenditori saliranno, nel 2022, a 42,2 miliardi in più rispetto al 2021.
“La situazione – sottolinea il Presidente di Confartigianato Ancona Pesaro e Urbino, Graziano Sabbatini – è insostenibile. Molte nostre imprese rischiano il lockdown energetico e la chiusura. Servono interventi immediati e altrettanto rapide riforme strutturali per riportare i prezzi dell’energia sotto controllo e scongiurare un’ecatombe di imprese e una crisi senza precedenti”.
“Le micro e piccole imprese costituiscono il tessuto economico del nostro territorio e d’Italia” incalza Marco Pierpaoli, Segretario di Confartigianato Ancona Pesaro e Urbino. “Creano occupazione, fanno innovazione, offrono prodotti e servizi alla comunità e alle grandi aziende. Come dice la campagna nazionale che Confartigianato ha lanciato, rappresentano l’energia che muove il Paese, senza di loro non c’è futuro per i territori e l’economia”.
In Italia – rileva Confartigianato – la velocità di crescita dei prezzi al consumo dell’energia elettrica è decisamente più elevata rispetto a quanto avviene nell’Unione europea: a luglio 2022, infatti, nel nostro Paese il prezzo dell’elettricità è cresciuto dell’85,3% rispetto dodici mesi prima, a fronte del +35,4% della media dell’Eurozona e, in particolare, del +18,1% della Germania e del +8,2% della Francia.
Confartigianato ribadisce come vadano immediatamente confermate e potenziate le misure già attuate da questo Esecutivo: l’azzeramento degli oneri generali di sistema per luce e gas, la proroga del credito d’imposta sui costi di elettricità e gas per le imprese non energivore e non gasivore. Inoltre è necessario fissare un tetto europeo al prezzo del gas e va recuperato il gettito calcolato sugli extraprofitti per non aggravare la situazione del bilancio pubblico.
Tra gli interventi sollecitati da Confartigianato, la riforma della tassazione dell’energia che oggi tocca il 51% della bolletta e che penalizza le piccole imprese che consumano meno e il sostegno agli investimenti nelle energie rinnovabili e nella diversificazione delle fonti di approvvigionamento, per creare Comunità Energetiche e incrementare l’autoproduzione.
Serve inoltre, conclude Confartigianato, un gesto di responsabilità e solidarietà delle imprese energetiche a salvaguardia dell’intero sistema produttivo nazionale.