FEMMINICIDIO/ Il marito “Ilaria è caduta, non c’entro”
OSIMO – Una vita defilata, una vita complicata.
Ilaria Maiorano la 41enne osimana ieri trovata senza vita in casa, sospettato il marito, non faceva vita sociale, non aveva amici, anche con la famiglia di origine, la mamma e il fratello il papaà scomparso qualche tempo fa, non si sentiva in modo continuativo.
Chiusa nel casolare di via Montefanese nella frazione di Padiglione a Osimo, conduceva una vita ritirata dedicandosi a tempo pieno e con amore alle sue due bambine di 8 e 5 anni.
Problemi economici e giudiziari per il marito, già noto alle forze dell’ordine per precedenti.
Il marito Tarik El Gheddassi rimane in carcere a Montacuto, potrebbe essere accusato di omicidio volontario, poco credibile la versione che ha fornito ieri ai carabinieri accorsi sul posto chiamati da una parente insospettita dal fatto che Ilaria non rispondesse al telefono.
Tarik, difeso dall’avvocato Domenico Biasco, ha raccontato di una lite tra i due già nella notte per motivi di gelosia.
La lite sarebbe poi degenerata in vera colluttazione fino a che, secondo Tarik, la donna avrebbe perso l’equilibrio, sarebbe caduta dalle scale e avrebbe battuto la testa.
Diversa invece la storia raccontata dal corpo senza vita di Ilaria che presenterebbe segni evidenti di violente percosse.
Percosse che secondo gli inquirenti potrebbero essere la reale causa del decesso.
Nessuno tra i vicini ha sentito nulla, anche perché la casa più prossima si trova a poche centinaia di metri.
Ilaria con marito, figlie e suoceri, molto attaccati alla ragazza, vivevano infatti in un casolare di proprietà di un istituto religiose, tra sterpaglie e degrado.
Una condizione sicuramente non ottimale che denunciava una vita di stenti e difficoltà.
Ieri sera il lungo e complicato interrogatorio di Tarik che avrebbe contenuto a confermare la sue tesi della caduta accidentale.
Sul posto al moment della scoperta del corpo senza vita di Ilaria sono giunti insieme alle forze dell’ordine e al 118 il sindaco, compagno di scuola della ragazza, e l’imam di Osimo.
Le bambine di Ilaria infatti frequentavano la moschea cittadina per imparare l’arabo.