Fattoria Petrini: da hobby a realtà di successo
MONTE SAN VITO – Francesca Petrini sta lavorando a un progetto, coltiva questo sogno da tre anni, quest’anno dovrebbe concretizzarsi. Non dice molto di più, solo che riguarda nuovi prodotti e un nuovo piano di distribuzione, che favorirà i contatti con i consumatori. C’è da crederci, ce la sta mettendo tutta, a primo impatto colpisce in lei la sua aria certa e determinata.
Mi riceve nella sua Fattoria, a Monte San Vito, in una stanza accogliente, a sottofondo della nostra chiacchierata musica classica. Perché chiedo io “Perché la musica classica rilassa” risponde semplicemente.Francesca porta avanti l’attività di imprenditrice agricola insieme al fratello Cristiano, impegnata anche nel settore associativo, la sua vocazione battagliera l’ha portata a diventare vice presidente nazionale del CNA per il settore alimentare.Un’azienda la sua nata come hobby tanti anni fa con il nonno, diventata poi una realtà molto importante nel territorio e non solo, grazie a papà Leonida, prima imprenditore nel settore delle pavimentazioni in gomma, poi lungimirante olivicoltore. Ma ancora prima il nonno aveva curato il campo di olivi, le piantine allora erano piccole. Una scelta di vita che ha portato la Fattoria a essere “Già alla fine degli anni ’80 – spiega con orgoglio l’imprenditrice – la prima e unica azienda agricola delle Marche a poter vantare la filiera completa del prodotto olive – olio, con anche frantoio annesso”. E proprio questo faceva la differenza: la presenza del frantoio all’interno della struttura, autonomia nella coltivazione, nella raccolta, nella trasformazione delle olive in olio di grande pregio. L’olio Petrini oggi si esporta in tutta Europa, con gratificazioni in termini di riconoscimento della qualità.Le fiere, regioni e Paesi stranieri, dove fare conoscere la produzione dell’azienda di Monte San Vito, sono diventati per Francesca Petrini il miglior luogo per esporre un prodotto ghiotto al costo giusto.Non a caso si parla di costo, perché Francesca sull’argomento costo e qualità ha molto da dire. Sarà quel suo costante impegno al CNA come vertice, sarà il piglio deciso e poco indulgente ai dubbi che ha ereditato dalla famiglia. Di certo nel campo dell’olivicoltura, della distribuzione del prodotto e degli inganni cui quotidianamente è asservito, molto ha da dire.“Sono contrarissima, e per questo mi batto insieme alla mia associazione di categoria, alla strategia della grande distribuzione e alle politiche commerciali sbagliate. Sono questi i due mali che ricadono negativamente sul prodotto olio – dice la Petrini – Le politiche del sottocosto così come sono pensate adesso vanno eliminate perché rovinano il mercato, rovinano il produttore che fornisce e offre un prodotto di pregio e favoriscono la frode nei confronti del consumatore”.Il passaggio è semplice: la politica attuata dalla grande distribuzione, afferma l’imprenditrice marchigiana, è aggressiva.I consumatori vengono costantemente ingannati, i produttori senza scrupoli vengono favoriti, i piccoli che presentano ben differente per produzione e qualità ne fanno le spese. Come uscirne? “ La parole d’ordine da seguire è riequilibrare il divario esistente – afferma Francesca – non finire nel sottocosto e nemmeno proporre prodotti a costo effettivamente ingiustificato. Per fare questo occorre lavorare come sindacato, arrivare a stabilire un range di prezzi entro il quale rimanere”.Parole dette e pensate realmente. Francesca Petrini crede nell’imprenditoria del singolo, nel mettersi in gioco e trovare sempre nuove potenzialità per il proprio prodotto, come imprenditrice confida nella individualità. Così come è certa che per l’ottenimento di risultati, per tutelare il proprio ambito di lavoro, per fare le battaglie, bisogna unirsi, lavorare con le associazioni di categoria.