Giovani e agricoltura, binomio vincente
ANCONA – Investire sui giovani e far sì che questi investano in agricoltura. E’ questo uno dei punti che Copagri ha portato in primissimo piano nelle trattative regionali.
ANCONA – Investire sui giovani e far sì che questi investano in agricoltura. E’ questo uno dei punti che Copagri ha portato in primissimo piano nelle trattative regionali. Giovani ovvero ricambio generazionale, abbassamento dell’età anagrafica in un settore, quello agricolo, in cui la fascia di età è piuttosto alta. “Anche se – sottolinea il presidente di Copagri Marche Giovanni Bernardini – la Regione sta lavorando molto bene sui giovani. Uno dei settori sul quale è importante impegnarsi è mettere tutti e quindi anche i giovani di affrontare un iter burocratico più snello”. Che l’agricoltore sia uno dei mestieri più belli è fuori di dubbio, benché presenti ostacoli da superare. Una delle difficoltà con cui i più giovani devono interfacciarsi è il reperimento, e relativo costo, di un terreno, qualora non sia di famiglia “non è così semplice, perché l’acquisizione è spesso cara se non si hanno strumenti agevoli per accedere al credito. Per questo è utile e anzi molto utile, ricorrere a enti già strutturati nel settore, penso ai sindacati o alle associazioni agricole, che offriranno suggerimenti”. Giovani e agricoltura negli ultimi tempi sembrano essere un binomio non solo in crescita ma anche vincente, cosa è cambiato? “Sicuramente – conferma Bernardini – la precarietà e la difficoltà di trovare un’occupazione in altri ambiti lavorativi ha spinto in questa direzione. Ma è anche vero che chi si avvicina al mondo agricolo non lo lascia, perché si appassiona. La nostra scommessa è proprio questa: benché l’agricoltura sia stata riscoperta non sempre per libera scelta, abbiamo la certezza che una volta avuto il contatto con essa, è diffiicle non farsi coinvolgere”. Una scelta che ha le sue certezze ma anche incertezze “Sicuramente si deve guardare alla soddisfazione economica, come ogni settore imprenditoriale esige. E questa può arrivare se si fanno i giunti investimenti. Per esempio diversificare le colture in modo da ammortizzare i costi, andare a coprire quei settori di nicchia come la birra agricola, la produzione di pasta e pane, anche orzo, che riescano a essere collocati nel mercato, programmare la propria azienda agricola. Guardare con attenzione alla ciclicità delle colture”. E con