60 anni fa il drammatico naufragio del Potho, il cargo schiantato contro le Due Sorelle
SIROLO – Sono passati esattamente 60 anni da quella terribile notte, tra il 14 e 15 marzo 1962 a Sirolo.
60 anni che i sirolesi e numanesi di media età e i vecchi soprattutto ancora ricordano, i giovani e giovanissimi forse non ne hanno nemmeno sentito parlare.
Eppure quello del naufragio del cargo Potho, andato a schiantarsi contro le Due Sorelle, è un episodio drammatico e ancora vivido nei ricordi di molti.
In quella notte un vento poco propizio fu la causa dello schianto, il cargo trasportava legname e si spaccò in due, i marinai dispersi in mare, 11 superstiti salvati dalla generosità di sirolesi e numanesi accorsi ad aiutare come potevano.
Le spiagge piene di legname che la rottura del cargo aveva portato a riva, e molti ne portarono a casa di quei legni. Sentendoli scoppiettare male nel camino, perché ormai intrisi di acqua di mare e molti non lo fecero più bruciare quel legname perché intriso di cattivi ricordi.
Sul web qualcuno ha ricordato l’episodio.
A dare l’allarme in quella notte che sembrava uguale a tutte le altre fu Raimondo Barbadoro, guardiano della cava, a correre per primo suo fratello Cesare, per tutti Cesarì, e tanti altri volontari che attraverso il Passo el Lupo, nonostante l’abbondante nevicata rendesse i soccorsi ancor meno agevoli, hanno cercato di portare in salvo più vite possibile.
Oggi nel cimitero di Sirolo sono sepolti due di quei morti con la scritta persona ignota e la data del terribile naufragio, un’altra persona è sepolta a Numana, con la stessa lapide.
25 anni fa a cura di Bruno Bambozzi, con la partecipazione del Comune di Sirolo, del Circolo Pesca Sportiva Conero e del Circolo Culturale Sirolese è stato pubblicato un opuscolo, di grande valore testimoniale, che ospita i ricordi di Cesare Barbadoro che per questo gesto fu poi insignito della medaglia di bronzo al valor civile.
Dall’opuscolo riportiamo poi i nomi di tutti coloro che con grande generosità e poca paura sono stati protagonisti, volontari nel salvataggio dei naufraghi.
Barbadoro Raimondo, guardiano della cava, che diede l’allarme,
Barbadoro Cesare, suo fratello,
I figli di Raimondo, Barbadoro Fernando e Franco.
La squadra dei volontari guidata dal Vice-Brigadiere Cavaliere Alfredo era composta da:
Agostinelli Attilio
Agostinelli Luigi
Andreucci Rodolfo
Breccia Mario
Breccia Sergio
Dubbini Mario
Fenili Onofrio
Nicoletti Domenico
Pierini Colombo
Pigliacampo Vincenzo
Canuti Romildo
Cesarini Alberto
Cesarini Cesare
Palazzi Giuseppe
Stacchiotti Giuseppe.