Acqua di pioggia e lacrime sul Conero
CONERO – Acqua di pioggia e di lacrime. Che il turismo balneare sia legato al tempo meteorologico è un dato di fatto imprescindibile, ma che il turismo sia legato solo a quello balneare, no. E’ una scelta più o meno consapevole. E ci vuole la stagione bagnata dalla pioggia a ricordarlo. Alcuni operatori del settore turismo sulla stampa lanciano l’allarme delle percentuali in negativo sulla Riviera del Conero e ribadiscono che senza progetti riguardo i servizi al turista non si può andare avanti.
Acqua di pioggia e di lacrime. Che il turismo balneare sia legato al tempo meteorologico è un dato di fatto imprescindibile, ma che il turismo sia legato solo a quello balneare, no. E’ una scelta più o meno consapevole. E ci vuole la stagione bagnata dalla pioggia a ricordarlo. Alcuni operatori del settore turismo sulla stampa lanciano l’allarme delle percentuali in negativo sulla Riviera del Conero e ribadiscono che senza progetti riguardo i servizi al turista non si può andare avanti. Speriamo che queste grida di allarme servano a scuotere un po’ le coscienze, di operatori e di amministratori, locali e non. Le parole chiave sono promozione e valorizzazione, che si devono basare su una seria e professionale progettazione a breve e a lungo termine. Per slegare il turismo dalle previsioni meteo si devono mettere in campo tante forze su diversi fronti. Occorre valorizzare i contenuti certi mettendo in rete quanto già c’è sul territorio per poi creare delle solide alternative e pensare ai servizi nuovi da creare. Investire sulle infrastrutture sostenibili quali piste ciclabili intercomunali o su forti e caratterizzanti percorsi enogastronomici. Il turismo verde ad esempio, quello delle escursioni per intenderci, che parzialmente si slega dal tempo, così come il turismo blu, legato forse più al meteo marino, ma pur sempre un’alternativa all’ombrellone. Ma più di tutti il turismo culturale: borghi medievali, chiese, palazzi, musei, grotte e tanto altro. Organizzare dei trasporti efficienti integrati in modo da collegare le varie località di interesse. Tanti turismi, più opportunità, e chi meglio di noi, marchigiani ed in particolare appartenenti alla Riviera del Conero, a cui la natura ha donato un paesaggio diversificato e tanti piccoli borghi ricchi di storia? Molti soggetti anche istituzionali si stanno muovendo nella direzione dei “turismi”, plurale come “le marche”, ma ancora non basta, serve più sinergia tra tutti i soggetti, dal pubblico al privato. Serve più “squadra”, più rete. Occorre imprimere nella mente del turista che di alternative per chi decide di soggiornare in Riviera ce ne sono tante e se per uno o due giorni transitano le nuvole e piove acqua dal cielo, non fa niente, si approfitta per fare altro. Basta con lo stress da previsioni meteo, spesso disattese! Se la pioggia serve a far riflettere, ben venga. Ma perché bisogna sempre aspettare le emergenze per programmare? di Fabia Buglioni