Acquaroli sul sisma “Siamo in contatto con il governo centrale. Stiamo accertando eventuali danni”
ANCONA – La terra trema già al mattino e la paura torna.
La prima scossa del terremoto che ha scosso le province di Pesaro-Urbino e Ancona, ma percepita in tutto il centro Italia e in qualche città del nord, ha fatto tornare la paura.
Una scossa forte, 5.7, sulla costa tra Fano e Senigallia, alle 7.07, e un’altra ancora pochi minuti dopo leggermente meno intensa e poi lo sciame sismico che ha fatto contare una ventina di scosse.
Per ora non sono stati registrati danni a persone e cose, chiuse le scuole per precauzione, ma soprattutto per consentire alla protezione civile e ai vigili del fuoco di effettuare i controlli di sicurezza.
Indetta una conferenza stampa dalla Regione, alle 11 il presidente Francesco Acquaroli ha convocato la stampa per condividere le misure prese e quanto si sta facendo.
Allertate immediatamente, ha detto, tutte le autorità civili e la protezione civile, Cor prefettura e sindaci per dare indicazioni su come intervenire.
Anche in Regione non risulta siano stati segnalati danni, benché, ha specificato il governatore, è ancora presto per fare una valutazione complessiva a ed esaustiva.
Alle 16. 30 altra riunione del Cor, per fare il punto e capire come muoversi.
Intanto Acquaroli ha preso contatto anche con la Protezione Civile nazionale, con Curcio e con il presidente del consiglio Meloni, oltre che con la Prefettura.
La fase ora è quella della ricognizione, della verifica per raccogliere informazioni e decidere come proseguire per i giorni a venire,
Più di mille sono state le chiamate al 112 da quando si sono verificate le prime scosse fino a tutta la mattinata.
Si è trattato soprattutto di persone in stati di agitazione, ansia, spavento non veri e propri danni a persone o feriti.
Nel corso della conferenza stampa il governatore ha anche assicurato che verranno effettuati i controlli su scuole, luoghi di cura, edifici pubblici.
Virali i video che stanno girando in queste ore sui social: pezzi di muro che si staccano all’interno della stazione ferroviaria di Ancona proprio sottole pensiline.
La Regione che comunque si tiene in stretto contatto con il governo centrale, ha dato appuntamento per un successivo aggiornamento al pomeriggio, quando sarà possibile avere qualche dato concreto in più.