Antonelli “La pista ciclabile di Campocavallo è a rischio”
Alcune osservazioni del consigliere comunale delle Liste Civiche candidato alle primarie sullo stato del percorso di Campocavallo
OSIMO – L’amministrazione comunale non solo perde i fondi stanziati dalla Regione per completare l’ultimo tratto della pista ciclabile di Padiglione, circa 650 mila euro, ma non si cura neanche del tracciato di
Campocavallo che necessita di interventi urgenti.
Sono infatti diverse le criticità che con il maltempo si sono ulteriormente aggravate.
Le ultime piene del fiume Musone hanno determinato una variazione dell’alveo che ad oggi in almeno tre punti lambisce pericolosamente il percorso ciclopedonale. Già in passato abbiamo riscontrato che tale
circostanza è propedeutica a cedimenti franosi delle sponde, come avvenuto nel 2015 quando si sono verificate due frane che per puro caso non hanno avuto conseguenze drammatiche per i frequentatori della pista. È quindi necessario che il comune, coinvolgendo gli enti preposti, provveda quanto prima a mettere in sicurezza la zona.
Altro problema stringente riguarda il laghetto comunale chiuso da anni in uno stato di abbandono. Più volte l’amministrazione ha manifestato la volontà di riqualificare l’area per rendere il laghetto di nuovo fruibile dai cittadini. Ma alle chiacchiere non hanno fatto seguito i fatti.
Quando si verificano le esondazioni del fiume a seguito delle forti piogge, sempre più frequenti, capita
che la recinzione del laghetto venga danneggiata e che il fango si riversi nel piccolo bacino. Tale circostanza impone interventi urgenti per ripristinarne l’integrità e la sicurezza. Sono quindi necessarie risorse economiche e la chiusura di quel tratto del percorso per diverse settimane. Credo quindi che si debba ripensare alle modalità di gestione e di manutenzione di questa parte del territorio, prendendo anche in considerazione la proposta fatta più volte dagli “Amici della pista ciclabile” di trasformare il laghetto in un parco ludico naturalistico per bambini. Certo si tratta di una trasformazione che richiede
l’ottenimento di permessi da parte di provincia e Regione, e che a molti potrebbe non piacere, ma di certo andrebbe a migliorare la situazione attuale. D’altro canto o si trovano le risorse per passare dalle promesse ai fatti concreti o non ha alcun senso lasciare il laghetto marcire come fatto in questi ultimi anni.
Un’altra criticità importante riguarda la parte del tracciato che si snoda su via Settefinestre in adiacenza al fosso Lama. In questo tratto di strada si devono conciliare gli interessi locali con quelli dei frequentatori della pista ciclabile. È quindi opportuno allargare la carreggiata per consentire ai residenti della zona di transitare con il proprio mezzo senza mettere in pericolo l’incolumità dei fruitori della pista, pedoni o ciclisti che siano. Inoltre, capita sempre più spesso, come avvenuto di recente, che a seguito di piogge intense si verificano esondazioni del fosso con conseguenti allagamenti dei terreni limitrofi danneggiando il più delle volte le colture in atto. Questa problematica non può più essere affrontata con manutenzioni periodiche di pulizia del fosso, per altro molto rare, ma va risolta in maniera definitiva. Ciò è possibile rispolverando e soprattutto attuando un vecchio progetto che prevede il prolungamento del primo tratto del fosso Lama, dritto fino al fiume, senza cambiare direzione per costeggiare via Settefinestre fino a via Cagiata II. Bene ha fatto l’amministrazione nella zona delle fontanelle da cui parte il tracciato della pista ciclabile, dove sono stati installati alcuni attrezzi ginnici. Tuttavia per non vanificare la bontà di tale intervento e per consentire a tutti di usufruire del tracciato è necessario che vengano ripristinati i parcheggi per disabili e donne in stato di gravidanza.
Infine, tenuto conto degli eventi alluvionali che anche di recente hanno colpito il ns. territorio, si sollecita l’amministrazione e gli entri sovracomunali, affinché programmino interventi di ripulitura delle campate del ponte sul Musone, per evitare che in caso di forti piogge si creino ostruzioni al corretto deflusso delle acque generando inevitabili esondazioni e allagamenti. Come dice il proverbio “Meglio prevenire che
curare”.
Consigliere Comunale Sandro Antonelli