App Immuni: parte la sperimentazione, Marche tra le prime 4 regioni al via
ROMA – Dal primo giugno è finalmente disponibile e scaricabile dagli store Apple e Android l’app Immuni, l’applicazione per cellulare per monitorare e prevenire il contagio da Covid-19. C’è voluto un lungo e approfondito lavoro di perfezionamento volto a garantirne la piena efficacia ma soprattutto a tutelare la privacy
la sicurezza dei cittadini. Ma adesso ci siamo: oggi parte ufficialmente la sperimentazione in 4 regioni: Abruzzo, Puglia, Liguria e proprio le Marche.
Ma cos’è nello specifico questa app Immuni? A cosa serve? Come funziona? Ce ne parlano i deputati marchigiani del Movimento 5 stelle Roberto Rossini e Paolo Giuliodori, che in Parlamento si occupano di temi legati all’innovazione tecnologica. «Immuni – spiegano i deputati – è un modo facile e sicuro per sapere se si è esposti al rischio contagio. Un importante aiuto tecnologico al monitoraggio e al contenimento del virus. Grazie a quest’app si potranno ricevere notifiche nel caso si sia venuti in contatto prolungato con un soggetto positivo. Ma senza alcun problema di dati personali. Privacy e sicurezza che sono garantite al 100%».
I parlamentari M5S tengono a precisare che non c’è nessun sistema di tracciamento nominativo o geolocalizzazione. «L’app è totalmente anonima! Non ci sarà alcuna registrazione di nomi o dati personali, ma solo codici alfanumerici generati in modo casuale di volta in volta, in modo da garantire il totale anonimato» assicurano Rossini e Giuliodori. E non solo: «L’app è volontaria! Non c’è nessun obbligo a scaricarla – proseguono -, ma è bene che ad utilizzarla siano più persone possibili. Quante più persone avranno l’app sul cellulare tanto più sarà affidabile e capillare il tracciamento del contagio e la prevenzione. Stiamo chiedendo ai cittadini partecipazione, disponibilità e collaborazione. Se tutti collaboriamo attivamente al contrasto del virus sarà tutto più agevole e sarà più facile tornare presto alla normalità».
Ma veniamo alle Marche. «La nostra Regione – spiegano i parlamentari – si è offerta per testare l’applicazione. È una prova di responsabilità che dobbiamo affrontare con la massima serietà. Da parte nostra, siamo in continuo contatto con il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione e siamo pienamente disponibili a sostenere la collaborazione tra la nostra Regione e il Ministro Paola Pisano. Il Ministero sarà al nostro fianco per aiutare le Regioni e i territori. In questo momento complesso per tutto il Paese, le Istituzioni, a livello nazionale, regionale, provinciale e comunale, hanno l’obbligo di fare fronte comune contro il virus, ma abbiamo bisogno anche dell’aiuto dei cittadini. È necessario che l’app venga scaricata da più marchigiani possibili, perché solo così il sistema sarà davvero efficace e la sperimentazione darà i suoi frutti».
I deputati ci tengono a sgombrare il campo dalle tante notizie false e tendenziose che nelle scorse settimane si sono sparse sul web riguardo l’app. «Siamo molto dispiaciuti – commentano – che anche di fronte a un tema tanto delicato come la salute dei cittadini ci siano persone intente a diffondere fake news o allarmismi. Vogliamo fare chiarezza su alcuni punti fondamentali: 1) l’app informerà il cittadino che è venuto a contatto con un soggetto positivo, prima che emergano sintomi; 2) I dati raccolti rimarranno nell’app. Sarà il personale sanitario a chiedere al cittadino risultato positivo di sbloccare i dati per informare le altre persone e attivare i protocolli di prevenzione. I dati verranno scambiati solo se si risulta positivi, ma sempre in modo anonimo, attraverso un segnale bluetooth low energy (non verranno tracciati gli spostamenti, né utilizzati gps o geolocalizzazione); 3) L’app non potrà ricevere informazione sulle malattie pregresse, sull’assunzione di farmaci e altri dati riservati».
«Il nostro unico obiettivo – concludono i deputati – è tutelare la salute dei cittadini e prevenire la diffusione del contagio, proprio adesso in cui hanno riaperto le attività e stiamo riprendendo tutti in mano la nostra vita, tornando a frequentare bar, ristoranti, negozi e amici. Dobbiamo sempre tenere a mente che l’emergenza non è ancora finita, non dobbiamo abbassare la guardia».