Approvato ordine del giorno del parlamentare osimano Giuliodori (M5S) “Necessario maggior controllo sull’operato degli intermediari finanziari”.
ROMA – Il Governo ieri ha accolto favorevolmente l’Ordine del Giorno al DL Banche per il mezzogiorno, presentato da Paolo Giuliodori, il deputato osimano in Commissione Finanze. Il tema è il mercato finanziario, nello specifico il problema dell’eccessiva remunerazione degli intermediari che fanno operazioni e speculazioni sul mercato finanziario per conto le banche.
«Visto lo stretto legame tra le crisi bancarie e le politiche di remunerazione degli intermediari finanziari – afferma Giuliodori – è fondamentale
mettere dei paletti, un freno alla libertà di azione pressoché indisturbata degli operatori finanziari». A mettere in guardia sul pericolo di certe dinamiche sono intervenuti istituti anche molto autorevoli. In particolare – illustra Giuliodori – «l’OCSE sottolinea che i sistemi di remunerazione hanno stimolato la ricerca del rischio nel brevissimo periodo più che lo sviluppo sostenibile delle imprese bancarie. Anche il Financial Stability Board rileva che la diffusione di pratiche retributive inadeguate può favorire un’eccessiva assunzione di rischi da parte dell’intermediario».
Ma cosa si intende per pratiche retributive inadeguate? «Sono inadeguate – risponde il deputato – in particolare le pratiche basate sui cosiddetti sistemi incentivanti, collegati ai risultati di breve periodo. In pratica questo meccanismo spinge all’eccesso l’azzardo morale, con guadagni potenzialmente illimitati a fronte di perdite o penalizzazioni pressoché nulle per comportamenti scorretti o dannosi, e stimola quindi i manager a comportarsi in modo spregiudicato, a perseguire risultati immediati, ma dannosi per chi investe. Perché le conseguenze negative non ricadono sui soggetti, ma sulla banca, sugli azionisti, sui risparmiatori. Sulla collettività. E tutto questo genera un considerevole costo sociale».
L’Ordine del Giorno Giuliodori, quindi, impegna il Governo a intervenire per “scoraggiare il ricorso a sistemi di remunerazione che favoriscono l’eccessiva assunzione di rischi e la ricerca della redditività di breve periodo. Oltre a introdurre “efficaci strumenti di controllo” e a “predisporre un’apposita regolamentazione della materia”.
«Se davvero – conclude Giuliodori – vogliamo tutelare il mercato finanziario e i risparmi degli italiani, ci vuole maggiore correttezza e trasparenza nei confronti dei cittadini».