Arrestato il quarto componente della banda del parcometro. Lo annunciano i carabinieri Osimo
OSIMO – Preso il quarto uomo della banda che nel 2017 perpetrò molteplici furti ai parcometri del centro-nord Italia.
Nel pomeriggio di ieri, all’aeroporto di Ciampino, è stato tratto in arresto l’ultimo componente del sodalizio criminale, un cittadino romeno 38enne, censurato, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa il 19 marzo 2018 dall’Ufficio del Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Ancona, per il reato di
“Associazione per delinquere finalizzata ai furti in danno di parcometri”.
Dal mese di maggio al 30 ottobre 2017, nelle Regioni Marche, Abruzzo, Emilia Romagna, Toscana, Veneto e Lombardia, la compagine malavitosa si rendeva protagonista di una serie di furti, dodici quelli ascritti all’interessato, in danno di parcometri installati sulla pubblica via, durante l’arco notturno, con la tecnica del trapano. Dopo aver forato la parte laterale del box, i malfattori accedevano al contenitore dei soldi per poi asportarli con estrema facilità.
Sfuggito alla cattura, quando tre componenti della consorteria malavitosa furono fermati in virtù del “Decreto di fermo di indiziato di delitto”, emesso il 31 ottobre 2017 dalla Procura della Repubblica di Ancona, poiché ritenuti responsabili di furto aggravato continuato ai danni di parcometri, l’uomo riuscì a far perdere le proprie tracce. Acclarato il quadro indiziario anche nei suoi confronti, ed a seguito della sua irreperibilità al rintraccio per l’esecuzione del provvedimento coercitivo, veniva richiesto all’Autorità Giudiziaria l’emissione del mandato di arresto europeo da eseguire in ambito paesi “Schengen”. Il 04 marzo u.s., in Romania, il malfattore è stato fermato durante un controllo di polizia e trattenuto in forza del cennato mandato. Posto a disposizione del Ministero della Giustizia per l’estradizione, nella giornata di ieri è stato preso in consegna dai Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Osimo, presso l’aeroporto di Ciampino e, al termine delle procedure di identificazione e fotosegnalamento, è stato associato al carcere di Roma-Rebibbia.