ASSO/FdI “Tutti sanno (e sapevano) della condizione delle educatrici”
OSIMO – Nel 2018 la prima Vertenza Sindacale che ha portato Asso a dover pagare una multa di circa 600.000€.
I fatti sono ben noti: utilizzo di voucher in frode alla legge, contributi non versati, lavoratori in nero, utilizzo illegittimo di co.co.pro
Oggi, il ” rapporto complicato ” tra l’Azienda Speciale Osimana ed i suoi dipendenti, torna agli onori della cronaca.
In realtà, quello che approderà in Consiglio Comunale, è un problema annoso e ben conosciuto anche dall’Amministrazione Comunale.
In sostanza, al fine di risparmiare sugli stipendi, sono stati applicate condizioni contrattuali non adeguate ad alcune delle educatrici che si occupano del servizio di assistenza a persone disabili.
Inquadramenti che, oltre a portare disparità di trattamento tra le stesse operatrici in forza ad Asso, pur con le stesse mansioni, si traduce in uno stipendio inferiore a quello percepito dalle colleghe che operano in città limitrofe.
Condizioni economiche non appropriate, che comportano anche una difficoltà nel reperire il personale, tanto che si è dovuto ricorrere all’utilizzo delle Agenzie Interinali. In questo caso, però, la figura richiesta è quella di “educatrice” e non di “assistente” o “assistente educatrice”.
Ulteriore dimostrazione che sarebbe questo l’inquadramento giusto da applicare anche alle dipendenti dirette.
Ma non basta.
Sembra, infatti, che un’altra penalizzazione sia in procinto di abbattersi sulle operatrici.
Negli anni scorsi, qualora un ragazzo seguito in classe non fosse stato presente, le educatrici potevano restare in aula, dopo essersi accertate che non ci fosse bisogno di loro per delle sostituzioni, per preparare il lavoro per il giorno seguente o per aiutare le insegnanti.
Sembra, invece, che quest’anno, in caso analogo, dovranno tornare a casa e recuperare le ore entro i 15 giorni successivi.
Ma cosa accadrebbe nel caso il ragazzo mancasse per diversi giorni, quindi molte ore; o se l’educatrice non potesse recuperare perché già impegnata per l’intero orario?
Le ore sarebbero perse, non verrebbero retribuite!
Lo stipendio minimo stabilito da contratto, quindi, non sarebbe più garantito ma variabile.
Una educatrice prende circa € 6,5/h; ci dicono che l’adeguamento degli inquadramenti dovrebbe comportare una maggiore spesa annua, per la Asso, di circa 20.000€.
Stiamo parlando di persone con specifiche professionalità, impiegate in un settore particolarmente delicato.
Siamo certi che sia veramente questo il capitolo di spesa su cui tagliare?
Crediamo proprio di no.
Ci auguriamo che l’Amministrazione Comunale, dopo tanti anni, vada incontro a queste operatrici dando loro dignità e riconoscendo il lavoro fondamentale che svolgono e, soprattutto, eviti di penalizzarle ulteriormente.