AUSER/Alimenti e farmaci a domicilio in tempi di pandemia, anche questo è Auser Osimo
OSIMO – Spesa e servizio medicine a domicilio, anche questo è Auser Osimo.
Il servizio era stato già attivato la scorsa primavera in occasione del lockdown, da diverse settimane ora è stato intensificato per andare incontro alle persone positive o in quarantena.
L’impossibilità ad uscire di casa rende necessaria la necessità di fare riferimento a qualcuno che al posto nostro si occupi degli approvvigionamenti di alimenti e farmaci, qualcuno che sia affidabile e di fiducia, come Auser ha dimostrato di essere.
L’utilità come si può facilmente comprendere è fondamentale, chi costretto in casa perché non ha parenti disponibili o per qualsiasi altro motivo, può contare sui volontari dell’associazione cittadina guidata dal suo presidente Carlo Sorpino con la collaborazione del coordinatore Mauro Gramuglia e dei tanti volontari che con grande spirito di solidarietà prestano il loro tempo a chi ne ha bisogno.
Sia per i generi alimentari che per i farmaci la disponibilità di Auser è assoluta.
Per le medicine gli assistiti fanno inviare dal proprio medico di famiglia direttamente alla Auser tramite mail la ricetta.
Questa viene stampata, il volontario si reca in farmacia prende i farmaci e li porta all’assistito.
In condizioni di assoluta sicurezza e protezione naturalmente.
Dalle “visite” dei volontari arriva una fotografia delle condizioni della popolazione osimana, tutte le differenza tra la prima chiusura, i primi servizi dello scorso anno, e quelli di adesso.
Come contagi, raccontano i volontari, ora si riscontrano molti più giovani o giovani coppie costrette in quaratena fiduciaria mentre i passato a essere colpiti erano stati soprattutto gli anziani.
Ma un altro dato colpisce, un progressivo impoverimento della popolazione.
Ci sono casi in cui le persone che si rivolgono ad Auser versano in vere difficoltà economiche, molto evidenti, più evidenti rispetto a quanto avvenuto all’inizio della pandemia.
Un dato che deve far riflettere sia sulle condizioni di progressivo peggioramento della situazione economica dei singoli, spesso vinti dalla vergogna di chiedere un aiuto. Sia sulle risposte che la città potrebbe dare.