Consiglio comunale vivace a Osimo, la consigliera Mariani rischia l’espulsione
OSIMO – Vivace consiglio comunale ieri a Osimo. A impegnare parte del tempo la discussione sulla Tari, tra l’altro non posta all’ordine del giorno, sollevata dalla consigliera Maria Grazia Mariani. Una discussione accesa che ha toccato punte molto alte di tensione quando la presidente del consiglio comunale Paola Andreoni ha iniziato a leggere gli articoli relativi all’espulsione dei consiglieri qualora non abbiano un comportamento consono alla sede e al ruolo istituzionale che rappresentano. Espulsione non c’è stata ma sicuramente si è trattato di un avvertimento.
A agitare le acque le richieste di chiarimento della Mariano a proposito della lettera Astea arrivata in ritardo, o arrivata affatto, rispetto alla scadenza del pagamento della tassa rifiuti, Tari
prevista per il 30 di novembre. Chiarimento richiesto dai cittadini disorientati sul da farsi.
La consigliera all’opposizione ha accusato pubblicamente di truffa il Comune, che tra l’altro non ha responsabilità nell’invio della lettera Tari, responsabilità che invece spetta ad Astea. L’accusa è stata mossa relativamente al conguaglio 2015, un nodo ancora da chiarire e sul quale a Palazzo si sta lavorando chiedendo chiarimento alla ditta che si occupa degli accertamenti nelle riscossioni. Ancor meno tollerabile è apparso al consiglio riunito l’intenzione della Mariani di invitare la cittadinanza a non pagare, letto come un incitamento all’evasione fiscale non legittima e nemmeno consona.
Che i nervi siano scoperti su una questione che ha lasciato di stucco l’intera cittadinanza osimana, e anche l’amministrazione comunale, su lettere in ritardo e eventuale pagamento del conguaglio, è ben comprensibile. Specie di fronte alle tante domande che gli osimani si sono posti di fronte a una situazione di difficile lettura. E’ anche vero che la stessa Mariani abbia richiesto la convocazione di un consiglio comunale d’urgenza per offrire risposte certe ai cittadini nella eventualità di ritardare la data di scadenza del pagamento Tari di una quindicina di giorni. Proposta che fin dalla mattina si era concretizzata da parte dell’amministrazione comunale che aveva già dato direttive agli uffici competenti di predisporre una delibera ad hoc.