DatiBeneComune: il Governo ancora tace, ma in Legge di Bilancio arriva l’emendamento Fusacchia-Rossini sulla raccolta dei dati COVID-19
ROMA – Quasi 40.000 cittadini e 160 tra organizzazioni civiche, aziende e testate giornalistiche hanno chiesto al presidente del Consiglio Giuseppe Conte maggiore trasparenza sull’evoluzione e la gestione della pandemia che sta ancora duramente colpendo l’Italia. La campagna #datiBeneComune, lanciata il 6 novembre scorso con l’obiettivo di chiedere una maggiore apertura dei dati sul COVID-19, è riuscita a coinvolgere un gran numero di persone e organizzazioni, perché il tema interessa tanti settori diversi. Ad un mese dal lancio, il Governo non ci ha ancora risposto.
L’obiettivo della campagna è stato fatto proprio dai deputati Alessandro Fusacchia e Roberto Rossini con l’emendamento “87.020” della legge di Bilancio, che è in discussione alla Camera dei Deputati in questi giorni, un emendamento che disciplina le “Disposizioni in materia di implementazione delle modalità e procedure di raccolta dei dati COVID-19 e pubblicazione completa e accessibile dei dati”.
L’emendamento è stato sottoscritto da ben 30 deputati appartenenti a 6 gruppi politici diversi, sia di maggioranza che di opposizione. Tra i firmatari ci sono anche tre Presidenti di Commissione e molti deputati membri dei due Intergruppi parlamentari su “Intelligenza Artificiale” e su “Innovazione”. Un ulteriore elemento, questo, che conferma come la questione sia vista positivamente e sostenuta da molti, oltre alla possibilità di costruire una comunità sempre più ampia e unita, tra la società civile e il Parlamento, per portare avanti la battaglia per una “cultura del dato” dentro e fuori le istituzioni del Paese.
A ulteriore riprova ha aderito all’iniziativa anche la Società Italiana di Statistica, che con la sua “Lettera aperta sui dati di base e sulle competenze” e una petizione lanciata in parallelo, aggiunge dei punti di valore a #datiBeneComune e sottolinea «l’importanza fondamentale della disponibilità di dati affidabili e di competenze elevate nell’analizzarli per permettere di comprendere la pandemia, prevederne l’evoluzione, approntare strumenti sia di politica sanitaria che di politica economica per affrontarla e valutare gli effetti delle scelte effettuate».
Abbiamo due fatti positivi da sottolineare, correlati alla campagna:
- la pubblicazione sul repository COVID-19 del Dipartimento di Protezione Civile, dei dati sugli ingressi giornalieri in terapia intensiva, per regione, che le organizzazioni promotrici chiedono da tanto tempo (vedi log ufficiale). Adesso sarà quindi possibile sapere quante persone – dopo essere state intubate – non ce la fanno e quante, invece, riescono a guarire .
- i dati che alimentano il cruscotto della sezione EpiCentro del sito dell’Istituto Superiore di Sanità sono diventati un po’ più bene comune! In aggiunta alla mera rappresentazione del dato, adesso viene fornito un file di dati in formato leggibile da un Personal Computer e viene pubblicato lo script, ossia l’algoritmo che calcola l’indice Rt nazionale, anche se rimane ancora da risolvere un problema di licenza.
Tuttavia, nonostante i timidi progressi, la maggior parte delle informazioni pubbliche sul COVID-19 in Italia continuano a risiedere in PDF a pubblicazione periodica, sparsi per lo più sul sito del Ministero della Salute e su quello dell’Istituto Superiore di Sanità.
Per favorire il lavoro di giornalisti, ricercatori e di tutti i soggetti interessati ai dati, i promotori della campagna hanno quindi deciso di creare uno spazio accessibile e fruibile. Questo spazio, grazie a un indice organico e aggiornato, permette di avere tutte le informazioni disponibili in unico posto, insieme ad un archivio documentale che ne preserva i contenuti qualora le pagine web in cui sono pubblicati questi documenti venissero rimosse.
Intervengono i deputati marchigiani del Movimento 5 stelle Roberto Rossini e Paolo Giuliodori, tra i promotori dell’iniziativa parlamentare. «L’emendamento – precisano i deputati – chiede l’introduzione di un sistema di raccolta e pubblicazione dei dati standardizzato e in formato aperto e trasparente, liberamente accessibile da parte dei cittadini, con un formato dati leggibile e liberamente consultabile online e licenza aperta».
«La trasparenza sui dati è una questione di importanza cruciale nelle nostre società, dove la conoscenza è l’analisi dei dati rappresenta uno strumento indispensabile per avere piena contezza di ciò che accade intorno a noi e riuscire a intervenire con politiche precise e mirate. Conoscere è il primo passo per capire e risolvere i problemi. È fondamentale – concludono – garantire la massima trasperanza, a maggior ragione quando si tratta della salute dei cittadini».
Maggiori informazioni sulla campagna sul sito datibenecomune.it
Contatti stampa:
ActionAid: Daniela Biffi – daniela.biffi@actionaid.org
OnData: Donata Columbro – donata.columbro@gmail.com
Transparency International Italia: Susanna Ferro – media@transparency.it / Claudia Lovisetto – claudialovisetto@gmail.com