Decreto Crescita e PMI Giuliodori (M5S): “Una legge troppo importante per passare così inosservata”
Il 26 giugno è stato approvato al Senato il Dl Crescita, il maxi-decreto voluto dal governo per aiutare le nostre imprese e rilanciare l’economia. Ma i media non ne stanno parlando, i trend della propaganda hanno surclassato la visibilità mediatica della legge.
«Quella approvata la settimana scorsa – sostiene il deputato osimano Paolo Giuliodori – è una legge importantissima per le nostre imprese, specialmente per le PMI. Che però sta passando colpevolmente inosservata, complici le ultime vicende su sbarchi e immigrazione, procedura d’infrazione e scandalo CSM, la cui eco mediatica ha di fatto fagocitato tutto il resto».
«Eppure il Decreto Crescita – prosegue il deputato 5stelle – contiene una serie di misure rilevanti di sostegno alle imprese, di incentivi,
agevolazioni e sgravi, di tutela del Made in Italy, di semplificazione e di impulso per rilanciare l’economia del Paese. Come non ne vedevamo da molto tempo».
Da sempre il parlamentare di Osimo ha a cuore la piccola e media impresa, il vero fulcro dell’economia italiana, la spina dorsale su cui si basa la fortuna del Paese. Per Giuliodori infatti solo dando aiuto e sostegno reale alle PMI possiamo far ripartire l’Italia.
Ma cosa prevede nello specifico questa legge? Cosa propone il governo per rilanciare l’impresa italiana? Quali le misure più importanti per le PMI?
«Spicca innanzitutto l’articolo 1: la maggiorazione dell’ammortamento sui beni strumentali nuovi e la proroga del super ammortamento al 130%, con un tetto a 2,5 milioni» spiega Giuliodori. «O l’articolo 3, che aumenta la deducibilità dai redditi di impresa e professionali dell’IMU sugli immobili aziendali, che già avevamo raddoppiato nella manovra finanziaria e che adesso sale al 50% nel 2019, al 60% nel 2020-2021, al 70% nel 2022, fino al 100% nel 2023».
«Con l’articolo 3-sexies – prosegue il deputato – abbiano reso stabile il taglio delle tariffe Inail, anch’esso già introdotto in via sperimentale in manovra per cominciare a diminuire sensibilmente il cuneo fiscale a carico delle imprese. Abbiamo inoltre deciso di scommettere sulla creatività e sulla voglia di innovare di tanti giovani, lavoratori, ricercatori. Le nostre eccellenze, a cui non possiamo più voltare le spalle. In tal senso abbiamo ad esempio semplificato l’utilizzo del “Patentbox”, la tassazione agevolata sui redditi che l’impresa ricava da opere dell’ingegno, brevetti, software protetti da copyright. Così come abbiamo esteso gli incentivi per il rientro dei cervelli dall’estero: l’articolo 5 prevede agevolazioni fiscali sui redditi dei lavoratori, dei ricercatori e dei docenti che decidono di tornare in Italia e di rimettere a disposizione del Paese le loro idee e il loro talento».
«Per favorire gli investimenti – aggiunge -, con gli articoli 17 e 18 abbiamo incrementato di 150 milioni il Fondo di garanzia per le medie imprese ed esteso la garanzia del Fondo Centrale di Garanzia in favore di minibond. Altrettanto importante è l’articolo 20, col quale aumentiamo da 2 a 4 milioni il limite massimo di finanziamento concedibile alle imprese nell’ambito della “Nuova Sabatini”, il programma del Mise che sostiene gli investimenti per acquistare macchinari, attrezzature, impianti, beni strumentali, hardware, software e tecnologie digitali».
«Poi ancora: l’articolo 26 stanzia 140 milioni per la riconversione dei processi produttivi in un’ottica di economia circolare. L’articolo 26-bis stanzia invece 10 milioni per incentivare le imprese al riutilizzo degli imballaggi e altri 10 milioni per incentivare l’acquisto di prodotti riciclati. L’articolo 26-quater prevede 100 milioni di euro, a favore di micro, piccole e medie imprese per la realizzazione di progetti di trasformazione tecnologica e digitale, la cosiddetta Impresa 4.0 E con l’articolo 27 abbiamo creato una nuova tipologia di società per favorire investimenti in fondi Venture Capital. Sono le SIS: società di investimento semplice, il cui scopo è supportare PMI e imprese in fase di crescita, con uno strumento ad hoc, che faciliti la raccolta dei relativi capitali in fase di startup».
«Un altro aspetto fondamentale è la tutela del Made in Italy: con l’articolo 31 introduciamo il Registro speciale dei marchi storici di interesse nazionale per salvaguardia marchi storici italiani, contrastare la delocalizzazione e tutelare l’occupazione. L’articolo 32 mira al contrasto dell’Italian sounding, la contraffazione dei marchi, e introduce il “voucher 3i” per tutelare i brevetti delle startup. È nostra intenzione dare il massimo supporto alla valorizzazione del marchio Italia e dell’innovazione tecnologica delle startup innovative. Inoltre l’articolo 49 prevede un credito d’imposta al 30% per promuovere l’internazionalizzazione d’impresa, favorendo la partecipazione delle PMI italiane alle fiere internazionali».
«Insomma – conclude Giuliodori – anche se non se ne parla quasi per niente sui giornali e in tv, abbiamo portato a casa un risultato eccezionale. Abbiamo condotto in porto una legge grazie alla quale riusciamo a dotare finalmente il Paese di strumenti adeguati per ripartire dalla situazione di stallo economico, di invertire di tendenza, di continuare la strada tracciata dopo la manovra approvata l’anno scorso. Il tutto valorizzando l’anima e il corpo del Paese, le sue piccole imprese, i suoi talenti, i suoi giovani, le sue eccellenze».
Ufficio Stampa On. Giuliodori