Domani in Consiglio Regionale si chiude la storia attuale dei Parchi delle Marche
PARCO DEL CONERO – Il tempo per i Parchi delle Marche è scaduto. Dopo tre anni di agonia domani, martedì 15 dicembre, il Consiglio Regionale delle Marche approverà l’assestamento di bilancio definito in sede di Giunta, dove si è deciso per lo stanziamento di 1 milione e 200 mila euro per l’ intero sistema delle aree protette, a fronte di spese incomprimibili riconosciute dalla stessa Regione nel PTRAP, per 2 milioni e 100.000 euro. In poche parole, dopo mesi di gestione provvisoria e scegliendo di pagare gli stipendi fino a dicembre ai dipendenti, non rimarrà
PARCO DEL CONERO – Il tempo per i Parchi delle Marche è scaduto. Dopo tre anni di agonia domani, martedì 15 dicembre, il Consiglio Regionale delle Marche approverà l’assestamento di bilancio definito in sede di Giunta, dove si è deciso per lo stanziamento di 1 milione e 200 mila euro per l’ intero sistema delle aree protette, a fronte di spese incomprimibili riconosciute dalla stessa Regione nel PTRAP, per 2 milioni e 100.000 euro. In poche parole, dopo mesi di gestione provvisoria e scegliendo di pagare gli stipendi fino a dicembre ai dipendenti, non rimarrà alcunché in cassa. Come hanno scritto ieri l’ Alleanza delle Associazioni Ambientaliste Marchigiane, viene da chiedersi: quale decisione ha in mente la Regione Marche per il futuro dei Parchi? Perché non c’è stata la volontà di farli sopravvivere fino alla tanto annunciata ripresa economica? Fino all’ultimo nessuno dal palazzo regionale è stato in grado di dire che cosa si fosse deciso per il futuro dei Parchi, lasciando i dipendenti ed il mondo che gira attorno alle aree protette in uno stato di incertezza. Parziali rassicurazioni sono arrivate fino al giorno della riunione di Giunta per l’ assestamento, dove si è deliberata, a sorpresa, la cifra di 1.200.000 euro per tutto il sistema, cifra che ha introdotto il funerale delle aree protette marchigiane, non lasciando alcuno spiraglio a prospettive di tutela e valorizzazione dell’ambiente. Che la situazione economica regionale sia una conseguenza di quella nazionale è noto, ma i Parchi dovrebbero rappresentare un punto di forza su cui credere e puntare, una priorità, perché rappresentano la tutela della Biodiversità, della salute, del paesaggio, educazione ambientale, garanzia di qualità della vita, di economia verde, volano turistico, incentivo all’ agricoltura di qualità, servizi per il turismo e tantissimo altro. Non a caso, non si parla d’altro a livello mondiale che di clima, biodiversità, ‘no’ al consumo del suolo, ambiente, paesaggio, turismo sostenibile, di Bellezza, di green economy ecc. ecc., ma non basta riempirsi la bocca di belle frasi diventate, pare, di moda, le cose bisogna farle. Comunque, al di là di quello che potrà accadere nei prossimi mesi in fase di bilancio preventivo, non si è disponibili ad allungare questa situazione di agonia ed immobilismo, in situazioni analoghe di sopravvivenza e di impossibilità di chiudere i bilanci. E’ inaccettabile andare avanti così! Il 2016 dovrà essere l’anno in cui stabilire strutturalmente e definitivamente se le aree protette continueranno ad esistere ed in che modo. Oppure, che qualcuno si prenda la responsabilità politica di fare altre scelte.
Parco del Conero – Fderparcho