FEMMINICIDIO ILARIA/Ieri l’esame autoptico sul corpo, poco credibile la versione del marito
OSIMO – Rimane nella casa circondariale di Montacuto Tarik El Gheddassi, il marito marocchino di Ilaria Maiorano, la 41enne osimana morta martedì mattina.
Almeno fino a domani quando in mattinata ci sarà l’interrogatorio per la convalida del fermo.
Rimane in carcere perché sospettato di omicidio volontario, Ilaria sarebbe deceduta a causa delle violentissime percosse inflitte da Tarik.
E l’esame autoptico svolto ieri dai medici legali Mauro Pesaresi e Francesco Busardò potrebbero confermare la tesi delle percosse.
Ilaria è stata trovata con il cranio sfondato, nel suo letto in un lago di sangue.
Difficile credere alla versione fornita dall’uomo, una lite sfociata poi in spintoni fino alla caduta accidentale della giovane donna dalle scale.
Un primo esame escluderebbe la presenza di ferite da arma da taglio, ma a quanto emerge, il volto della ragazza era irriconoscibile causa tumefazioni e non si esclude che sia stata colpita con un corpo contundente.
Vacilla dunque la versione dl marito che comunque presenta spazi di contraddizione sia sulle azioni che lui avrebbe svolto quella mattina sia sui tempi.
Saranno ora gli ulteriori dettagli che emergeranno dall’esame autoptico a fornire agli inquirenti e alla procura gli elementi certi sui quali basare una ricostruzione dei fatti, di come effettivamente siano andate le cose.
Per adesso si sa che la lite potrebbe essere nata per motivi di gelosia e che già fin dalle prime ore della mattina i due avevano alzato la voce e le mani.
La mattina Tarik ha affermato di essere uscito di casa per recarsi al lavoro senza aver incontrato la moglie, che probabilmente era già morta.
Tanto che Ilaria non rispondeva alle telefonate sono arrivate sia da parte della madre e da altri parenti.
Ed è stato proprio il silenzio a fare insospettire, tanto da allertare i carabinieri che giunti al casolare di via Montefanese dove la famiglia vive, si sono trovati davanti uno spettacolo da incubo.
Già ieri i carabinieri del Sis, il nucleo speciale di investigazione, erano tornati al casolare per effettuare ulteriori rilievi.
E anche questa mattna è previsto un ulteriore sopralluogo.
Alcuni nodi sono ancora da sciogliere, per esempio quelle macchie di sangue trovate sulle scale, o altri dettagli forniti dal marito, tutti da verificare, oltre all’investigazione dei locali.
Intanto sono stati fissati i funerali che si svolgeranno alle 10 di sabato 15 ottobre nella chiesa i san Marco a Osimo e l’altra iniziativa, una fiaccolata domenica in serata a partire dalle 18 con partenza dalla piazza del Teatro fino a piazza Boccolino, un momento di riflessione e di speranza perché non ci siano altre Ilarie.