Fondi bretella Osimo a rischio: non del tutto chiara la risposta del Ministero
Dovrà trovare chiarimento un paragrafo della missiva giunta ieri in Comune. I fondi sono indispensabili anche come raccordo al nuovo Inrca.
OSIMO – E’ arrivata oggi pomeriggio una missiva dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti in merito ai fondi per la bretella tra via Sbrozzola e via Ancona per i quali si era chiesto una deroga, come concordato dalla Regione dopo udienza davanti al Tar.
Nel testo che ci è pervenuto c’è un capoverso di dubbia interpretazione che richiede un ulteriore approfondimento per essere certi che quei 2.485.000 euro siano effettivamente ancora a disposizione della Regione, che nel 2019 li aveva impegnati per il Comune di Osimo per fare la bretella, utile a migliorare il collegamento dalla città al nuovo ospedale all’Aspio, rappresentando al contempo l’innesto della futura variante a nord di Osimo.
Il Mit spiega che l’intervento in questione è privo di obbligazione giuridicamente vincolante al 31 dicembre 2022. Su questa interpretazione si innesta il dubbio per cui il Comune rispettando l’obiettivo finale della conclusione lavori a giugno 2026 richiedeva il mantenimento dei fondi. Il mio appello è che comunque Regione e Comune dovranno assolutamente trovare una soluzione per realizzare un’opera viaria così importante, legata ad un ospedale voluto dalla Regione e finanziato dallo Stato stesso. Tuttavia, in un paragrafo della missiva pervenuta oggi il Mit spiega che rimangono finanziati solo quei fondi che rientrano in alcune fattispecie, ovvero per importi superiori ai 25 milioni di euro o compresi nei Contratti Istituzionali di Sviluppo. Secondo una nostra interpretazione quelle risorse, previste nel programma del Fondo Sviluppo e Coesione 2014-2020, rientrano nella fattispecie dei Contratti Istituzionali di Sviluppo, per i quali, pur senza obbligazioni giuridicamente vincolanti, non è previsto il definanziamento. In sostanza sarebbe possibile una proroga dei termini come questa dal Comune e realizzare l’opera con quelle risorse.
Per averne certezza abbiamo inviato una nuova nota al Mit per chiedere una ulteriore delucidazione in merito e fugare ogni dubbio.