Il Comitato Residenti per il Centro Storico di Osimo ricorre al Tar
OSIMO – Il Comitato residenti Centro Storico ricorre al Tar e lo fa per dirimere la questione che lo vede contrapposti al comune sulla questione delle delibere amministrative che li vedono penalizzati come residenti del centro. Ecco le riflessioni e le motivazioni dei cittadini ” La partecipazione democratica dovrebbe essere il sale di un corretto rapporto
Il Comitato residenti Centro Storico ricorre al Tar e lo fa per dirimere la questione che lo vede contrapposti al comune sulla questione delle delibere amministrative che li vedono penalizzati come residenti del centro. Ecco le riflessioni e le motivazioni dei cittadini ” La partecipazione democratica dovrebbe essere il sale di un corretto rapporto istituzionale, tra chi amministra e chi è amministrato. Ma sempre più spesso questo circuito virtuoso si inceppa o forse sempre più spesso la politica pensa che se ne possa fare a meno. Assistiamo oramai da anni a scelte che ci coinvolgono direttamente senza neanche essere interpellati. Si fanno scelte amministrative, si emanano delibere che ricadono pesantemente sulle nostre vite senza un preventivo dialogo e senza la possibilità, per chi queste scelte le subisce, di poter dire la loro. E’ quello che, purtroppo, è successo a noi del “C’Entro” comitato residenti per il centro storico. Ci siamo trovati una delibera di modifica alla viabilità ed all’accesso al centro storico che ci penalizza fortemente, sul piano economico, sulla parità di trattamento rispetto agli altri cittadini, sulla possibilità di arrivare agevolmente alle nostre case e sulla possibilità di parcheggiare nei pressi delle nostre abitazioni. Abbiamo sollecitato più volte l’incontro con il Sindaco per far presente i nostri problemi, per segnalare i nostri bisogni al fine di concertare una soluzione condivisa. Le nostre richieste d’incontro e di ascolto sono state ignorate. E’ chiaro che le scelte attengono a chi amministra, al Sindaco alla Giunta ed al Consiglio Comunale ma era prassi consolidata che la “concertazione” aiutava i soggetti interessati a trovare soluzioni. Purtroppo la concertazione, come i consigli di quartiere hanno perso la loro efficacia e non certo per colpa dei cittadini che ancora ci credono, basti pensare alla folta partecipazione al consiglio di quartiere del centro storico del 12 Febbraio 2015 quando i cittadini presenti avevano segnalato la loro contrarietà alla delibera sui parcheggi, ma per la convinzione di chi governa che si può fare tutto da soli senza coinvolgere i diretti interessati, cioè i cittadini che invece dovrebbero essere i soggetti diretti dell’agire politico. Per cui, senza dialogo, senza concertazione, senza risposte alle domande, l’unica cosa che resta da fare, per opporsi ad una delibera, che è un documento ufficiale, è il ricorso al TAR, se i cittadini ritengono di essere stati lesi nei loro diritti. Ed è quello che noi abbiamo fatto. Non è la prima volta che ad Osimo, ci si rivolge al TAR ed al Consiglio di Stato, per redimere controversie tra amministratori ed amministrati. E’ successo in passato per il Bitumificio a Passatempo o per il Biogas a San Paterniano ma ci sono ancora forze politiche che si scandalizzano se i cittadini, per far riconoscere le loro ragioni si rivolgono alla magistratura. Non condividiamo la tesi e le posizioni di chi vuol far credere che la difesa dei nostri sacrosanti diritti sono un aggravio alle tasche di tutti i cittadini. Il ricorso al TAR noi lo abbiamo pagato con i nostri soldi ed è stato un oneroso sacrificio per le nostre famiglie, ma non c’erano spazi diversi di conciliazione. Noi riteniamo essere parte lesa e non creatori di problemi o di aggravi di costi, quelli vanno ricercati tra chi ha scelto di percorrere una strada diversa dal dialogo, cioè il Sindaco e la sua Giunta ed è a questi che i cittadini debbono chiedere riscontro. Farsi carico degli interessi collettivi, perseguire il bene comune attiene a chi si candida a governare o a chi governa. I cittadini possono solo dire se l’agire politico va verso il soddisfacimento dei loro bisogni oppure no. Purtroppo oggi la Magistratura supplisce alle carenze della politica. Ma questo stato di cose non può essere additato a responsabilità dei cittadini. La responsabilità è tutta politica. I cittadini possono solo decidere di difende loro e le loro famiglie. E noi lo abbiamo fatto”.
C’entro
Comitato Residenti per il Centro Storico