Il fiume Misa si arrabbia ancora. Emergenza tenuta a bada dall’intervento tempestivo
SENIGALLIA – Già la mattina presto il fiume Misa scorreva impetuoso. La pioggia battente della notte unita alle acque delle campagne sovrastanti la città sono andate a ingrossare il letto del fiume che già all’alba ha richiesto l’allerta. Il mare grosso non è riuscito a contenere tutta quell’acqua, il Misa si è arrabbiato ancora una volta. E Senigallia ha temuto il peggio. La devastante esperienza della scorsa primavera tuttavia ha fatto scuola. Protezione Civile e Comune, svegliati di soprassalto dall’emergenza, si sono messi all’opera. Un primo provvedimento ha richiesto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Gli studenti questa mattina hanno trovato sui propri cellulari il passaparola degli sms, dei whatsup, di messanger. La voce è corsa veloce, niente lezioni, si rimane a letto. I ponti sul fiume Misa che collegano al centro città sono stati chiusi al traffico veicolare con transenne e sacchetti di sabbia, già parte della strada era stata lambita dall’acqua limacciosa. Gli abitanti delle zone a rischio avvertiti già nelle prime ore del mattino, di provvedere a spostare in luogo più sicuro le auto. Intorno, nelle zone periferiche l’acqua è arrivata, nonostante tutto, a nulla è valso l’intervento tempestivo dell’uomo. Ma, sembra, senza disastrose conseguenze. Più critica la situazione dei sottopassi, quello di Marzocca inagibile, riportava alle tristi immagini dello scorso 3 maggio. In tarda mattinata cessata la pioggia e sotto un pallidissimo sole, Senigallia è tornata a sorridere ottimista. L’emergenza è passata.
Già la mattina presto il fiume Misa scorreva impetuoso. La pioggia battente della notte unita alle acque delle campagne sovrastanti la città sono andate a ingrossare il letto del fiume che già all’alba ha richiesto l’allerta. Il mare grosso non è riuscito a contenere tutta quell’acqua, il Misa si è arrabbiato ancora una volta. E Senigallia ha temuto il peggio. La devastante esperienza della scorsa primavera tuttavia ha fatto scuola. Protezione Civile e Comune, svegliati di soprassalto dall’emergenza, si sono messi all’opera. Un primo provvedimento ha richiesto la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado. Gli studenti questa mattina hanno trovato sui propri cellulari il passaparola degli sms, dei whatsup, di messanger. La voce è corsa veloce, niente lezioni, si rimane a letto. I ponti sul fiume Misa che collegano al centro città sono stati chiusi al traffico veicolare con transenne e sacchetti di sabbia, già parte della strada era stata lambita dall’acqua limacciosa. Gli abitanti delle zone a rischio avvertiti già nelle prime ore del mattino, di provvedere a spostare in luogo più sicuro le auto. Intorno, nelle zone periferiche l’acqua è arrivata, nonostante tutto, a nulla è valso l’intervento tempestivo dell’uomo. Ma, sembra, senza disastrose conseguenze. Più critica la situazione dei sottopassi, quello di Marzocca inagibile, riportava alle tristi immagini dello scorso 3 maggio. In tarda mattinata cessata la pioggia e sotto un pallidissimo sole, Senigallia è tornata a sorridere ottimista. L’emergenza è passata.