Il mosciolo selvatico di Portonovo entra nel carcere di Montacuto
ANCONA – Non è facile entrare ed uscire da una casa circondariale. Servono permessi e documenti per tutto e tutti. Ma per il mosciolo selvatico di Portonovo non ci sono problemi, il mitilo nostrano li ha perfettamente in regola e farà il suo ingresso ufficiale a Montacuto venerdì 18 maggio prossimo con l’evento:”Sprigioniamo il gusto”.
Stiamo parlando del progetto di educazione alimentare, avviato dalla condotta Slow Food di Ancona e Conero in collaborazione con la Casa circondariale anconetana, che prevede una serie di laboratori del gusto e pratici sul cibo
i prodotti locali, il riuso.
“L’obiettivo – afferma il fiduciario della Condotta, Roberto Rubegni – è quello di offrire ai detenuti una opportunità di conoscenza e di formazione al lavoro che potranno essere utili, una volta scontata la pena, nel momento in cui torneranno a far parte attiva della comunità.”
Il laboratorio, che prenderà avvio questa settimana, riguarda il mosciolo, il suo habitat, le sue caratteristiche nutritive, le sue potenzialità culinarie.
Un percorso a trecentosessanta gradi che sarà svolto, in compagnia di docenti come Sandro Rocchetti, Presidente della Cooperativa Pescatori di Portonovo e di esperti del cibo della Condotta anconetana.
Parteciperanno ai laboratori circa venti detenuti di tutte le età che potranno così conoscere più da vicino questo mitilo, comprendere l’importante rapporto che esiste tra cibo e ambiente e, perché no, spezzare la monotonia della reclusione.
Apprese tutte le nozioni i corsisti si cimenteranno nella cottura del mosciolo sperimentando le ricette della tradizione. Una degustazione, come da consuetudine Slow Food, concluderà il laboratorio, in attesa del prossimo che sarà dedicato all’olio.
L’attività di questi laboratori è stata resa possibile grazie al contributo della Direttrice della Casa circondariale, Santa Lebboroni e del personale che ha offerto la sua preziosa collaborazione.
La Condotta Slow Food Ancona e Conero