Il sindaco di Osimo ha giurato. Entro sette giorni nuovo consiglio per la nomina del presidente dell’assise consiliare
OSIMO – Simone Pugnaloni ha giurato per la seconda volta con la fascia tricolore, simbolo di guida della città di Osimo.
Ha confermato la sua volontà per il prossimo quinquennio di voler
lavorare con un coinvolgimento maggiore delle opposizioni, intese evidentemente come risorsa aggiunta e comunque come voce fondamentale di parte della cittadinanza osimana. Una conferma sottolineata anche nel discorso dì insediamento fatto ieri sera, in occasione del primo consiglio della nuova legislatura. Così per quei settori particolarmente “nevralgici” come bilancio, partecipate Prg la volontà di Pugnaloni va nella direzione di convocare commissioni nelle quali la minoranza avrà un suo ruolo di ascolto. Come di ascolto come parola chiave ha parlato ancora.
Assente alla prima assise il capogruppo delle Civiche Dino Latini.
Un nulla di fatto invece per la nomina della presidenza del consiglio comunale. Indicato Giorgio Campanari che però nelle due votazioni non ha ottenuto il numero necessario, se ne riparlerà entro sette giorni alla nuova convocazione del consiglio nella quale non saranno più necessari 17 voti come adesso ma 13. Una elezione dunque che non dovrebbe presentare complicazioni. Una carica istituzionale di fatto già acquisita cui manca il perfezionamento ufficiale.
Da parte delle opposizioni si sono avuto infatti espressioni di voto di astensione per la Lega con Alberto Maria Alessandrini, M5S con David Monticelli e Progetto Osimo con Achille Ginnetti mentre i cinque consiglieri delle Civiche hanno dato un parere contrario.
Le motivazioni dell’astensione sono state spiegate con una netta lontananza rispetto alle linee guida della maggioranza, come ha espresso Alessandrini, come coerenza fino in fondo con il proprio elettorato da parte del Movimento di Monticelli, come opportunità per esprimere un presidente legato all’opposizione come invece sottolineato da Achille Ginnetti. Su questo punto esiste in effetti una norma che non prevede una nomina della presidenza del consiglio comunale cone possibile espressione della minoranza, norma che secondo il rappresentante di Progetto Osimo avrebbe potuto trovare chiarificazione.