Jesi contro Osimo per il trattamento dei rifiuti in ATA2
OSIMO – Noi del M5S di Osimo stiamo assistendo piuttosto allibiti al dibattito che si sta svolgendo all’interno dell’ATA2 (l’assemblea dei comuni dell’ambito provinciale di Ancona per la gestione dei rifiuti) riguardante la costruzione di un impianto per il trattamento della FORSU (l’umido) di tutta la provincia, da insediare a Jesi. E’ un dibattito che ci riguarda da vicino visto che il comune di Osimo tramite l’Astea ne vuole costruire uno simile a Casine di Ostra e visto che da Jesi avrebbero la pretesa di obbligare tutti i comuni della provincia a conferire sul loro impianto, tra l’altro gestito per il 51% da un socio privato.
Abbiamo sempre avuto grosse perplessità sull’operazione di acquisizione da parte di Astea della centrale a rifiuti da costruire a
Casine di Ostra e già assentita dalla regione Marche: sia perché comporterebbe un impatto ambientale notevole su un territorio già gravato in modo preoccupante da problemi di carattere idrogeologico, sia perché non è stata mai dimostrata l’utilità di certi impianti anaerobici grandi e centralizzati per la nostra provincia, sia perché questa operazione condotta dal comune di Osimo non è stata mai sufficientemente condivisa con la città e con il consiglio comunale, che ne è rimasto pressoché all’oscuro.
Ma a tali criticità oggi si aggiunge quella enorme di contrapposizione di potere fra comuni dello stesso ambito. Sulla stampa del 3 agosto 2019 abbiamo letto parole mortificanti da parte dell’amministrazione jesina nei confronti di quella di Osimo, alle quali però non si è avuta alcuna adeguata reazione da Pugnaloni. Lo studio di fattibilità commissionato dall’ATA2 alla NUMISMA ENERGIA al modico prezzo di € 39.990 + IVA, (da notare che è appena 10 euro sotto il limite dei 40.000 euro per l’affidamento diretto della consulenza), fa acqua da tutte le parti, in primo luogo sulla sostenibilità economica dell’intera operazione.
A questo punto la domanda sorge spontanea: come pensa il sindaco Pugnaloni di poter contrastare le forzature e le pretese del suo collega jesino? Come pensa di evitare che un’operazione strategica come quella di Astea a Ostra – che per noi rimane comunque molto discutibile e su cui abbiamo enormi perplessità – si traduca in un fallimento ed in un grosso buco economico per gli osimani a vantaggio del privato con cui il sindaco Bacci e l’ATA vorrebbero mettersi in società?
L’emendamento che Pugnaloni ha voluto introdurre nel piano d’ambito dell’ATA per valorizzare gli impianti esistenti (cioè in futuro quello di Ostra, più avanti nei tempi di realizzazione di quello di Jesi ancora in fase ipotetica e la cui realizzazione è ancora da vedere), sarà sufficiente a garantire che Osimo e gli altri quattro comuni della Val Musone possano conferire la propria frazione organica nell’impianto Astea? A sentire le parole dell’assessore all’ambiente di Jesi, Cinzia Napolitano, non sembra: “C’è un piano d’ambito che stabilisce la gestione dei rifiuti: i gestori della raccolta devono seguire quelle direttive e utilizzare gli impianti indicati da chi ha la governance del ciclo dei rifiuti, altrimenti sarebbe una giungla”.
Per la serie: l’ATA la controlliamo noi e facciamo come ci pare!
Movimento 5 Stelle Osimo