L’ambasciatore del Sol Levante visita Osimo
OSIMO – I due giorni dell’ ambasciatore giapponese in Italia, Kazuyoshi Umemoto, ad Osimo. Stregati da Osimo. Non solo dalla luna, ma pure da una mattinata un pò autunnabonda che ha accompagnato l’ultimo tour in compagnia del sindaco prima dell’arrivederci e della nascita di un’amicizia che promette molto
OSIMO – I due giorni dellìambasciatore giapponese in Italia, Kazuyoshi Umemoto, ad Osimo. Stregati da Osimo. Non solo dalla luna, ma pure da una mattinata un pò autunnabonda che ha accompagnato l’ultimo tour in compagnia del sindaco prima dell’arrivederci e della nascita di un’amicizia che promette molto, grazie alla musica e al suo strumento cult. Il violino è stato infatti l’altro grande protagonista di questa partnership transoceanica che promette molto commercialmente. Sera e mattina per ambasciatore ed ambasciatrice, notte trascorsa nel silenzio e nel confort di un agriturismo ad Agugliano. I due giorni dell’ambasciatore giapponese a Roma, Kazuyoshi Umemoto e di sua moglie hanno avuto ritmi necessariamente sincopati, senza perdersi neppure un attimo. I coniugi Umemoto non dimenticheranno tanto facilmente la Vetus Auximum, i ‘senza testa’, le grotte che si estendono per 90 kmq, il Duomo e sopratutto il bellissimo, ‘accogliente’ (così definito dal diplomatico) teatro dove dopo la cerimonia a Palazzo, è andata in scena L’ultima dea dell’Olimpo, la violinista giapponese Yuzuko Horigome e i suoi ospiti d’eccezione: Rodney Friend, Andrea Bacchetti e Luc Devos. Un concerto che ha concluso il secondo Master Class di violino. Un progetto curato da Daniela Dicorrado (onlus Residart) che patrocinato dall’Ambasciata giapponese ha positivamente coinvolto pure Camerata Picena, Chiaravalle, Polverigi ospitando sedici allievi da tutto il mondo. Un evento di grande spessore, aperto all’intera cittadinanza, che ha sancito il nuovo Patto tra il comune capofila culturale-economico della Val Musone (ed anche più in là, si è augurato nel suo saluto ufficiale, il sindaco Simone Pugnaloni)e il Sol Levante. Un patto dal quale è scaturito l’invito, mercoledì 26, a Pugnaloni per presenziare alla Festa nazionale del Giappone, che coincide con il genetliaco dell’Imperatore, a Villa Attolico a Roma, sede diplomatica in Italia del Paese ‘dei mandorli in fiore’. Un patto peraltro già ‘fiorito’ commercialmente tra quest’area marchigiana e il Sol Levante. Non a caso venerdì sera, nel Gabinetto del Primo cittadino osimano, si sono ‘ritrovati’ operatori economici, tra i quali anche i titolari della Casa vinicola Umani Ronchi (Massimo Bernetti) e di Poldo Service (Lorenzo Polacco) specialista in produzione olearie marchigiane d’eccellenza. Entrambe le aziende sono già molto conosciute in Giappone per rapporti commerciali già da tempo intrapresi. L’ambasciatore ha mostrato di apprezzare i doni che Pugnaloni con molta prudenza (inconsapevolmente forse rammentando il detto squisitamente marchigiano che l’olio a terra è segno di jattura)gli ha consegnato. Insieme con una confezione di vini (Umani Ronchi, off course). Gli omaggi di natura alimentari sono seguiti naturalmente a quelli strettamente istituzionali: la statuetta ‘senza testa’ simbolo di Osimo, che Umemoto ha mostrato immediatamente con meraviglia all’ambasciatrice, ed i volumi della storia cittadina. Ha detto Pugnaloni: “Qui con noi ci sono diverse imprese che rappresentano il nostro tessuto imprenditoriale, dall’agroalimentare alla meccanica e all’elettronica ed all’abbigliamento, ciò a testimonianza che il ponte tra le culture è volano economico per futuri e prossimi rapporti di natura sia industriale sia commerciale per le nostre aziende”. A colpire Kazuyoshi Umemoto e signora è stata anche e sopratutto la storia millenaria di Osimo, quella romana e quella greca, puntualizza Pugnaloni. In mattinata anche l’incontro con l’ambasciatore osimano Giuseppe Balboni Acqua. “Con S.E. Umemoto -ha detto Balboni Acqua- abbiamo parlato di amici comuni, conosciuti da me come ‘introduttore’ nella mia qualità di Capo del Cerimoniale diplomatico della Repubblica. L’ambasciatore giapponese è rimasto letteralmente entusiasta della storia di Osimo, è un vero umanista e profondamente appassionato di musica”. Umemoto ha voluto conoscdere la storia dell’ Accademia d’arte lirica e corale di Osimo, di cui Balboni Acqua è stato presidente per dieci anni e che annovera tra gli studenti-artisti alcuni giovani giapponesi. Intanto ai vincitori violinisti del Master è stata consegnata una borsa di studio ‘Città di Osimo’, primo segno concreto di nuovi ponti -ha detto Pugnaloni-tra popoli lontani, nel segno della cultura e della musica.