L’ appello critico sul Green Pass di un gruppo di docenti e personale Ata nazionale, molti i marchigiani firmatari della lettera
ROMA – Riceviamo e diffondiamo una lettera firmata da un gruppo di docenti e personale Ata che incarna il disagio avvertito in queste prime settimane di scuola di fronte alla richiesta di Green Pass.
Un disagio assai avvertito sul quale professori e personale ausiliario chiede un confronto chiaro e serio
“Care Colleghe e Cari Colleghi,
a poche settiimane di rientro dalla scuola, abbiamo assistito, con tristezza, preoccupazione e sdegno, alla derisione ed allo sbeffeggio costante nei confronti di una minoranza di noi (docenti, alunni e Ata) che, decidendo di non vaccinarsi o non potendolo fare, ha inteso difendere la libertà di parola e di scelta non solo propria ma di tutti.
Si è cercato di confondere il rifiuto del Green Pass, provvedimento politico, con il rifiuto del vaccino (delicata questione personale da affron1are con il proprio medico). Si è fatto quindi di tutta un‘erba un fascio, semplificando ed etichettando superficialmente, con titoli spesso denigratori e dispregiativi, coloro che hanno adottato una linea di condotta, impedendo in questo modo un confronto corretto e spassionato. Niente infatti è più efficace per chiudere la bocca a qualcuno che incollare su di lui un’etichetta, qualunque essa sia.
Stanchi di dover tacere, vi domandiamo se chi usa certi nomi si è mai posto il problema di conoscere le
motivazioni di chi rifiuta il Green Pass.
Chiediamo di rispolverare quella stessa empatia mostrata per altre cause di questi ultimi anni, il DDL Zan o la battaglia mossa per lo ius soli. Oppure ripensare alle azioni mosse in classe contro il bullismo.
Basterebbe poco infatti per capire che chi adesso si oppone al Green Pass non è molto diverso da chi si opponeva alla distinzione delle persone in funzione delle loro origini o del loro orientamento sessuale o lottava per impedire atteggiamenti di rifiuto, esclusione,emarginazione di una minoranza o dell’altro.
Di fronte a dirigenti e docenti che denigrano chi ogni due giorni deve rinnovare il Green Pass, ci domandiamo cosa significhi per loro essere docenti e lavorare per l‘’inclusione, per difendere dei diritti sanciti dalla Costituzone, parlare di uguaglianza ed educazione civica in classe e nella vita. È’ realistico pensare che un documento rinnovato ogni due giorni da una piccola parte di noi sia garanzia della vostra salute e di quella della società intera? Domandiamoci infine se stiamo veramente lavorando affinché la Scuola sia palestra di democrazia, pensiero critico e ricerca della verità. La spaccatura e il dileggio serpeggiano anche tra gli alunni, specchio dell’atteggiamento e comportamento di noi adulti.
Scriviamo queste nostre parole con spirito costrunttvo, per aprire un dibattito serio e documentato, in non1e della libertà,dignità e della ricerca inesauribile della verità che difendiamo, evocando Salvemini, “al di sopra delle nostre persone che passano”, per il bene della Scuola e di una democrazia che rischiano l‘instaurarsi di contrapposizioni che possono rivelarsi assai pericolose per il futuro comune”.
Lettera firmata